PERICARDITE
. È l'infiammazione acuta o cronica delle membrane sierose che rivestono il cuore. Le alterazioni anatomiche che essa provoca, consistono nel versamento nel cavo del pericardio di un liquido sieroso, ricco di albumina e di cellule, o purulento, oppure nella formazione sulla tunica del pericardio di strati di fibrina, ai quali, se il processo dura a lungo, si sostituisce un connettivo che provoca aderenze nei due foglietti del pericardio. Nel primo caso si parla di pericardite essudativa sierosa o purulenta, nel secondo di pericardite fibrinosa e, quando si è formata la cicatrice, di pericardite adesiva o sinechia del pericardio, o addirittura, nelle forme gravi, di sinfisi del pericardio. Le cause più frequenti della pericardite sierosa sono la poliartrite reumatica e la tubercolosi; di quella purulenta, le settico-piemie generali; della fibrinosa, la stessa poliartrite reumatica; della adesiva, infine, la tubercolosi. I sintomi clinici più importanti sono l'aumento di ottusità del cuore, la scomparsa dell'itto della punta, l'affievolimento dei toni cardiaci, la comparsa di rumori di sfregamento, i dolori alla regione anteriore del torace, il senso di oppressione, la frequente cianosi, i disturbi del ritmo cardiaco, le manifestazioni dell'insufficienza cardiaca (la stasi polmonare, epatica, renale, gli edemi). V. anche sanguifero, sistema.
Patologia veterinaria. - La pericardite è frequente nei bovini, più rara nelle altre specie; si manifesta più spesso in forma secondaria nel decorso di malattie infettive (tubercolosi, mal rossino, pleuropolmonite essudativa, setticemie emorragiche, ecc.). Nei bovini, con notevole frequenza trae origine dalla penetrazione nel pericardio di corpi estranei (aghi, fili di ferro appuntiti, ecc.) provenienti dal reticolo (pericardite traumatica). L'infiammazione acuta del pericardio determina la produzione di un essudato ricco di albumina, che precipita aderendo alla superficie del pericardio e dell'epicardio. La quantità dell'essudato è variabilissima: può raggiungere anche i 40 litri. La pericardite cronica conduce a un'iperplasia connettivale del pericardio, per la quale si stabiliscono ispessimenti o aderenze fra pericardio ed epicardio.
Nelle forme acute si ha tachicardia e grave aritmia cardiaca; i battiti cardiaci sono inizialmente rinforzati, in seguito indeboliti. Per la presenza di dolori pericardici o miocardici, i cubiti sono tenuti divaricati, l'andatura è rigida, i movimenti lenti. L'ostacolo alla diastole cardiaca e la compressione delle vene cave causata dalla raccolta pericardica conducono a diminuzione della pressione arteriosa, a stasi venosa (per cui le giugulari si manifestano turgide, dure, con polso spesso presistolico) e formazione di edemi nelle parti declivi del corpo. Alla percussione si avverte ingrandimento dell'aia cardiaca; all'ascoltazione si rilevano rumori di sfregamento sincroni con i movimenti del cuore, o dei rumori di scroscio, di gorgoglio, di guazzamento, di goccia cadente se vi è presenza contemporanea di liquido e di gas (fatto frequente nella pericardite traumatica). In rapporto all'insufficiente funzione cardiaca la respirazione è superficiale e accelerata. La temperatura è generalmente febbrile; lo stato generale e le funzioni digerenti perturbati. La guarigione della pericardite acuta, almeno nelle forme clinicamente bene diagnosticate, è assai rara. Quando non sopravviene la morte, permangono lesioni croniche che compromettono l'attività cardiaca. Nelle forme secondarie il decorso e la prognosi sono anche subordinati al carattere della malatia primitiva. La pericardite traumatica decorre di solito lentamente con esito infausto. Per la diagnosi differenziale bisogna tener presente le pleuriti, le polmoniti, i tumori situati vicino al cuore, il reumatismo muscolare intercostale, ecc. Il riconoscimento della natura traumatica della pericardite è facilitato dall'esistenza di disturbi digerenti precursori o contemporanei. Il processo infiammatorio nella pericardite acuta può essere mitigato con impacchi freddi. Nelle forme primitive si ricorre ai preparati di acido salicilico o a medicamenti di azione simile. La debolezza cardiaca si combatte con i comuni cardiocinetici. Quando l'essudato è molto abbondante e comprime il cuore, può essere tentata la puntura del pericardio.