PERIBOIA (Περίβοια)
1°. - Figlia di Alcathoo re di Megara, moglie di Telamone e madre di Aiace. Secondo una più antica leggenda, essa era stata inviata da suo padre a Creta come tributo a Minosse, unitamente a Teseo (cfr. Paus., i, 17, 3; 42, 4); ma Minosse, innamorato di P., cerca di contenderla a Teseo, lo vince anzi, rimproverandogli nell'ira di non essere figlio di Posidone, ma non può impedire che P. sposi l'eroe ateniese. Tuttavia in altre fonti la madre di Aiace unitasi a Teseo ha altro nome, onde potremmo trovarci in questo caso di fronte a uno sviluppo tardivo della leggenda, sorta per nobilitare un fatto politico, la dipendenza di Megara da Atene, mediante le nozze dell'eroina locale col semidio ateniese. Così pure P. è detta madre di Aiace verosimilmente solo al tempo della subordinazione di Salamina a Megara. Come madre di Aiace P. è raffigurata su un'anfora àpula con la scena del commiato dell'eroe dai genitori: Aiace, che ha già indossato tutte le sue armi, si volge verso il vecchio padre Telamone, appoggiato al suo bastone a gruccia; dall'altro lato sta Teucro con un sacco da viaggio mentre P. è in piedi dietro il marito, tutta chiusa nel chitone e nel lungo peplo, con i capelli tenuti stretti da una doppia fascia; ha un braccio teso in avanti mentre con l'altra mano solleva la veste all'altezza del viso, come per asciugarsi le lacrime.
Bibl.: H. Lewy, in Roscher, III, 2, 1902-1909, c. 1961-62, s. v., n. 10. Sull'anfora di Napoli: J. Overbeck, Galerie heroischer Bildwerke der alten Kunst, I. Die Bildwerke zum thebischen und troischen Heldenkreis, Braunschweig 1853, p. 276, tav. XIII, 7.