perdonistico
agg. Incline a concedere il perdono.
• L’odierna deriva «perdonistica» ha tuttavia valide ascendenze nella migliore cultura giuridica. Alle sue origini trovò un saldo e convincente appiglio nella analisi socialista e positivista dell’ambiente sociale entro cui si «determinava» la propensione a delinquere, e, quindi, non appariva del tutto fuorviante addossare sovente a una società ingiusta la responsabilità prima della colpa. L’altra preponderante corrente di pensiero, capace di attenuare la colpa del reo, fu il cattolicesimo che esaltò i concetti di pentimento e di redenzione degli individui. (Mario Pirani, Repubblica, 15 marzo 2010, p. 24, Commenti) • «Per me pm sarebbe più comodo accettare che questo processo, al quale dopo il cambio di legge sulla prescrizione resta un solo anno di vita, si spenga udienza dopo udienza come una fiammella. E invece ritengo sia dovere dell’accusa sostenere l’azzardo di una decisione nel merito, la sfida della pretesa punitiva dello Stato, piuttosto che rassegnarsi a che sul processo cada la pietra tombale della prescrizione, una nuova soluzione perdonistica che lascerebbe ombre anche su Berlusconi». È la requisitoria finale la settimana scorsa del pm Fabio De Pasquale? No, è il suo esordio al processo 5 anni fa, il 13 aprile 2007. (Luigi Ferrarella, Corriere della sera, 26 febbraio 2012, p. 5, Primo Piano) • Sulla stessa linea anche Fratelli d’Italia: per Ignazio La Russa il ddl introduce infatti «inaccettabili elementi perdonistici perché si ampliano tutte le misure alternative, vere e proprie misure svuota carceri, attraverso cui si lasciano sole le forze dell’ordine a combattere la criminalità, e obbliga i giudici ad applicare una legge che riconosce mille vie di fuga per i criminali». (Valter Brogino, Giornale d’Italia, 15 giugno 2017, p. 2, Attualità).
- Derivato dal s. m. perdono con l’aggiunta del suffisso -istico.
- Già attestato nel Corriere della sera del 3 ottobre 1987, p. 1, Prima pagina (Angelo Ventura).