MACKAYE, Percy Wallace
Drammaturgo americano, figlio del drammaturgo e direttore di teatro Steele M., nacque a New York il 16 marzo 1875. Laureatosi all'università Harvard (1897), tra il 1898 e il 1900 viaggiò in Europa, risiedendo a Roma, in Svizzera, a Lipsia (nella cui università studiò nel 1899-900) e a Londra. Dal 1906 al 1913 lettore successivamente nelle università di Harvard, Yale, Columbia e altre, vi svolse soprattutto corsi sul teatro. Nel 1920 fu nominato alla prima cattedra di poesia e teatro nell'università di Miami (Ohio). Nel 1921 fece un viaggio in regioni remote delle montagne del Kentucky raccogliendo abbondanti materiali folkloristici utilizzati nelle opere successive, e tenne poi speciali corsi di folklore al Rollins College (Florida). Dal 1930 dirige il Folk-Say, pubblicazione nazionale americana per il folklore.
Il cosiddetto folk-drama è nato, in America, dal bisogno di rinnovare la materia troppo convenzionale predominante nel teatro alla fine del secolo scorso. A questa finalità si è aggiunta nel MacK. la precisa intenzione di sollevare ad alto livello artistico il teatro americano e tale intenzione, se ha determinato l'orientamento della sua opera, l'ha non di rado sciupata con elementi programmatici. Oltre a queste finalità letterarie ha agito in lui la tendenza democratica, per la quale ha dato grande impulso ai community theatres, in cui le rappresentazioni si svolgono all'aperto e sono attori gli stessi cittadini. A prescindere dai suoi primi drammi che riproducono vecchi motivi (Jeanne d'Arc, 1906, Sappho and Phaon, 1907, ecc.), la parte più viva dell'opera del MacK. è costituita dai pageants e dai masques, per i quali ha tratto i soggetti dalla storia e dalla vita contemporanea dell'America. Tra le prime opere di questo gruppo, la commedia The Scarecrow (satira del puritanismo, 1908) è forse la più importante. All'esecuzione del St Louis (un civil masque, 1914) parteciparono 7500 attori; ma il più elaborato dei suoi masques è Caliba (1916) e notevole è anche This Fine-Pretty World (1923) cui forse nuoce l'abuso del dialetto. Il MacK. ha scritto anche liriche (Poems, 1909; The Present Hour, 1914; Sona of a Day, 1929, ecc.) tra cui non ne mancano d'ispirazione civile, quali l'ode Lincoln Centenary (1909), Winged Victory (poema sul ritorno di Lindbergh, 1927), ecc.; poemi narrativi (The Skippers of Nancy Gloucester, 1924; The Gobbler of God, 1928, ecc.) e numerosi saggi sul teatro (The Playhouse and the Play, 1909; Community Drama, 1927, ecc.).
Bibl.: Elenchi delle sue numerosissime opere in ogni repertorio bibliografico. Vedi inoltre: P. M. K., A Sketch of His Life, Harvard College, 1922; T. H. Dickinson, Playwrights of the New American Theatre, Londra e New York 1925; M. J. Moses, The American Dramatist, Boston 1925; C. e M. Van Doren, American and British Literature since 1890, New York 1895.