PERCY di ALNWICK, Lord Henry
Nato dopo il 1602, morto nel marzo 1659 a Parigi. Figlio minore di Henry Percy nono conte di Northumberland, che era stato carcerato nella torre di Londra come sospetto di avere preso parte alla congiura delle polveri, P. fu educato a Isleworth; poi viaggiò nel continente. Al suo ritorno in patria, si acquistò il favore della regina Enrichetta, e sotto il patronato di Lennox, cugino del re, e con l'amicizia di Jerome Weston, figlio del tesoriere, combatté il partito capeggiato da lord Holland e dallo stesso cognato di P., il conte di Carlisle. Nel novembre 1639 fu nominato grande scudiere del principe di Galles e nel giugno 1640 capitano e governatore di Jersey. Fece parte del Corto e del Lungo Parlamento come deputato per Portsmouth e poi del Northumberland. Implicato con J. Wilmot, Goring e sir John Suckling nel primo complotto militare dell'aprile 1641, P. tentò di scappare con gli altri congiurati, ma fu assalito dai contadini nel Suffolk e si nascose in casa del fratello, lasciandogli, quando riuscì a fuggire, una lettera con la quale spiegava i motivi della sua partecipazione alla congiura e dichiarava di non aver avuta l'intenzione di far marciare l'esercito su Londra, ma di avere progettato solamente una pubblica dichiarazione da parte dell'armata, nel nord dell'Inghilterra, che essa appoggiava la causa del re. Suo fratello, il conte di Northumberland, considerò suo dovere di consegnare questa lettera a J. Pym, e quantunque non vi sia alcun motivo per credere all'accusa di deliberato tradimento lanciata dal Clarendon, il possesso della lettera, debitamente presentata al parlamento, diede al Pym la prova che egli cercava dell'esistenza di una congiura. P. fu espulso dalla camera dei rappresentanti.
La regina aveva tuttavia fiducia in lui e per sua influenza egli fu nominato generale dell'artiglieria nell'esercito del re nel maggio 1643 e creato barone Percy di Alnwick nel giugno. Combatté a Copredy Bridge nel giugno 1644 e accompagnò Carlo nella sua campagna in Cornovaglia. Fu privato del comando in seguito a un altro intrigo con Wilmot, questa volta per obbligare il re a far pace, e da allora egli propugnò la pace sulla base di un'alleanza presbiteriana. La sua revoca suscitò grande malcontento nell'esercito, presto il quale era popolare. Egli raggiunse la regina a Parigi nel 1645 e riguadagnò e conservò il suo favore.
Bibl.: E. B. de Fonblanque, Annals of the House of Percy, Londra 1887.