Everett, Percival
Everett, Percival. ‒ Scrittore statunitense (n. Los Angeles 1956). Dopo diverse esperienze tra musica jazz e insegnamento, pubblica nel 1983 Suder, opera prima di un prolifico percorso di narratore afroamericano che ferma il suo sguardo critico e impietoso sulla società con uno stile di scrittura colto e dal taglio sperimentale, in controtendenza al cliché pop della controcultura nera. La sua scoperta in Italia è recente: tra i suoi romanzi, Glyph (1999; trad. it. 2007) narra il cinismo con cui la società perseguita un bambino-prodigio per sfruttarne le doti, mentre l'ironico Erasure (2001; trad. it. 2007) descrive le frustrazioni di Thelonious, scrittore afroamericano troppo colto per ambire al successo dei «veri neri» come i rapper di strada. Più sinistri The water cure (2007; trad. it. 2008), storia della vendetta di un padre che tortura il sospettato di stupro e omicidio della figlioletta, Wounded (2005; trad. it. 2009), acre vicenda di omofobia che ha per protagonista un eccentrico cow-boy ipercolto, e l'atroce e surreale American desert (2004; trad. it. 2009), il cui protagonista, vittima di un incidente che lo decapita nel giorno in cui ha deciso di suicidarsi, si ridesta in occasione del suo funerale, nello stupore e nel terrore generali, corporalmente integro e con pienezza di coscienza, pur non avendo funzioni vitali, e dà inizio a un gioco della verità massacrante. I'm not Sidney Poitier (2009; trad. it. 2010) è l'assurda storia di un sosia del celebre attore la cui vita cambia grazie all'incontro con lo scrittore che si fa personaggio, mentre God's country (1994; trad. it. 2011) dissacra, rivisitandolo, il mito del Far-West.