VISING, Per Johan
Filologo svedese, nato il 20 aprile 1855. Professore di lingue neolatine nella Högskola di Göteborg dal 1890 al 1922, fu uno dei fondatori degli studî di filologia romanza in Svezia. E ugualmente eminente come linguista e come storico della letteratura: e volse le sue indagini a tutti i campi del cultura romanza, dimostrando finezza d'intuito critico e costante equilibrio di giudizio.
Le opere principali sono: Die realen Tempora der Vergangenheit (1888-1889); Dante (1896); Den provenåalska trubadurdiktningen (1904); Spanien och Portugal (1911); Den franska romantiken (1915); Anglo Norman Language and Literature (1923). NeI 1925 fu pubblicato in suo onore un volume: Mélanges de philologie, al quale collaborarono molti fra i cultori più insigni della sua disciplina. Anche dopo che ebbe lasciato l'insegnamento, continuò a esercitare sugli studî in Svezia una viva influenza, e particolarmente si è adoperato per la diffusione della letteratuia italiana, di cui si è mostrato sicuro conoscitore anche per quanto riguarda l'epoca più recente, fino a Gabriele d'Annunzio.