pentimento
Ricorre solo due volte, sempre con riferimento al rimorso dei peccati commessi: Cv IV XXV 10 La verecundia è una paura di disonoranza per fallo commesso; e di questa paura nasce un pentimento del fallo; Pg XXX 145 Alto fato di Dio sarebbe rotto, / se Letè si passasse e tal vivanda / fosse gustata sanza alcuno scotto / di pentimento che lagrime spanda.
Più frequentemente, in quest'accezione, ricorre l'infinito sostantivato ‛ pentere ' (v. PENTIRE). V. anche CONVERSIONE.