pennacchiano
agg. Dello scrittore Antonio Pennacchi.
• Il libro intreccia la storia recente di Latina (con flash-back fino al Ventennio) alla vicenda del protagonista, soprannominato Palude, e del suo trapianto di cuore. «E poi m’è successo a me», confessa l’autore. Capacità profetica o meno, «so solo, purtroppo, che neanche un anno dopo avere scritto Palude ho fatto un infarto io». Ma subito scrive: «Te la sei tirata», disse mia moglie. Con tipica sferzata pennacchiana. (Ida Bozzi, Corriere della sera, 29 agosto 2011, p. 38, Cultura) • Caratteristica pennacchiana è quella di declamare gli scritti inediti a un pubblico di amici e ascoltarne pareri e suggerimenti. (Gianni Santamaria, Avvenire, 3 agosto 2012, p. 23, Agorà).
- Derivato dal nome proprio (Antonio) Pennacchi con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
- Già attestato nella Repubblica del 23 marzo 1998, p. 26, Cultura (Lucio Caracciolo).