Vedi PENDICI OCCIDENTALI, Ceramica delle dell'anno: 1965 - 1996
PENDICI OCCIDENTALI, Ceramica delle (v. vol. VI, p. 23)
Le conoscenze sulla ceramica delle P. O. e in generale sulle ceramiche ellenistiche hanno avuto negli ultimi decenni un notevole incremento; tuttavia non è stato ancora realizzato un lavoro sistematico sull'argomento.
La classificazione cronologica e la sequenza delle varie fasi costituiscono ancora i problemi più rilevanti di questa classe ceramica, specialmente per il periodo critico tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. Proprio in relazione a questi due secoli è stata sottoposta a revisione la sistemazione cronologica dei gruppi della ceramica ellenistica dell'agorà di Atene, studiata da H. Thompson, e di conseguenza è oggi necessario rivedere la cronologia della prima fase produttiva della ceramica delle Pendici Occidentali. Dati provenienti da altri siti fuori dall'Attica sono utilizzabili per stabilire la datazione almeno degli esemplari più antichi. Mentre a Olinto (distrutta nel 346 a.C.) non si osserva la presenza di vera e propria ceramica delle P. O., ad Alessandria alcuni esemplari tipici di questa classe appaiono in tombe appartenenti alle fasi più antiche della città. Questo potrebbe confermare la validità della datazione della fase iniziale della produzione ancora alla fine del IV sec. a.C., mentre per quanto riguarda gli sviluppi successivi, nella seconda metà del III sec. sembrano notarsi, in base ai dati acquisiti, trasformazioni tali da permettere una distinzione di fasi.
Un altro problema riguarda il significato e il principio che regola i motivi decorativi, soprattutto quelli meno comuni e più liberi, perché non è ancora noto l'uso e il significato dei vasi di questa classe ceramica. Appaiono infatti inclusi nei corredi sepolcrali, ma sono stati rinvenuti anche fra le rovine degli abitati e delle grandi città. Un rapporto con il sistema decorativo, ma molto probabilmente anche con il significato di base della ceramica delle P. O., hanno pure le iscrizioni dipinte che di solito appaiono sul collo, sotto l'orlo del vaso.
La diffusione quasi immediata della ceramica delle P. O. nel resto del mondo greco inizialmente come prodotto attico, subito dopo anche come prodotto di officine locali, è attualmente meglio nota che in passato, grazie a numerosi studi. Generalmente questi vasi si presentano simili a quelli attici, ma presto assumono caratteri peculiari, che permettono una distinzione di botteghe locali. Tra queste, i vasi delle Ρ. O. provenienti da Pergamo e dall'Asia Minore occupano una posizione rilevante. Molti motivi decorativi sono simili a quelli attici, altri se ne differenziano; si può notare, p.es., la presenza di motivi a uccelli (cigni), l'assenza di tralci di vite, il frequente impiego di un kymàtion stilizzato a sottolineare i margini delle forme. Limitati sono i motivi decorativi geometrici. I vasi pergameni della classe delle P. O. possono avvicinarsi a quelli dell'area del Mar Nero, venendo così a formare un gruppo orientale-microasiatico, nel quale bisogna comprendere, infine, anche la ceramica delle P. O. rinvenuta nella Grecia settentrionale (in Macedonia, precisamente a Pella, Verghina, Veria, Salonicco, Amphipolis; in Tracia; in Tessaglia, a Demetriade), benché questa presenti parallelismi e maggiori rapporti con l'Attica.
Gli esemplari provenienti dalla Grecia meridionale (Peloponneso, Creta) non sono stati studiati sistematicamente, ma sembra indubbio che abbiano in misura ancora maggiore uno stretto legame con Atene. Si distingue la produzione di un antico centro di manifattura ceramica come Corinto, con un limitato numero di forme e un repertorio piuttosto povero di motivi decorativi.
Tra quanto è noto dai centri insulari si distingue la produzione di Cipro, con un marcato carattere pittorico, ancor più sviluppato in quella di Rodi, dalla ricca ornamentazione e dall'eccellente lavorazione, che mostra forse rapporti anche con le ceramiche delle P. O. dell'Asia Minore.
In tutti questi centri del mondo greco nel II sec. a.C. si osserva una^ riduzione nella ricchezza delle decorazioni e una diminuzione dell'originalità e del livello qualitativo, ma parallelamente un aumento della produzione. Contrariamente a quanto accade nel secolo precedente, la ceramica delle P. O. rappresenta sempre meno una categoria di lusso soprattutto nella seconda metà del II sec., quando, in concomitanza con il declino dei centri ellenistici, questa classe ceramica, e naturalmente non solo questa, gradualmente scompare, lasciando il posto ad altre produzioni.
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