peltro
Il peltro è " una spezie vile di metallo composta d'altri " (Boccaccio), è " stagno raffinato con argento vivo " (Andreoli): il termine è usato per " denaro " e " ricchezze " in generale, in relazione con la simbologia del veltro, in If I 103 Questi non ciberà terra né peltro, / ma sapïenza, amore e virtute, / e sua nazion sarà tra feltro e feltro.
Benvenuto chiosa: " Et bene dicit peltro, est enim peltrum factum ex stagno et ramo; quod est dicere: iste princeps futurus non faciet monetam falsam... et ... non violabit iustitiam auro, et non vendet causas pauperum, vel libertates populorum, sicut moderni principes et pontifices, immo contrarium faciet "; e il Vellutello: " non regnerà in lui l'avarizia, la qual consiste in cibarsi e accumularsi terreni e tesori d'ogni spezie di metallo, ponendo 'l peltro per tutti quelli ".
È interessante segnalare che il vocabolo ritorna, in rima con " Feltro " e " veltro ", nel cosiddetto Serventese romagnolo (Venutu m'è in talento 41-43) scoperto dal Casini (Contini, Poeti I 877-881).
V. FELTRO, e soprattutto VELTRO.