PELTASTI
. Dalla pelta (v.) presero il nome i peltasti (πελτασταί), una specialità di armati alla leggiera usata in Grecia. Peltasti traci, armati di pelte, spada e giavellotto (ἀκόντιον) sono ricordati da Tucidide, per l'epoca della guerra del Peloponneso, negli eserciti degli Ateniesi, degli Spartani e dei Beoti; e dalla Grecia settentrionale e da regioni barbare reclutarono peltasti Ciro minore e Agesilao. Ma erano ancora truppe leggiere barbariche, da impiegarsi in scaramucce e colpi di mano. Chi vide il partito che si poteva trarre dalle truppe leggiere o da un alleggerimento dell'armatura degli opliti, fu il "condottiero" Ificrate (v.), che armò sul modello dei peltasti barbari i suoi mercenarî.
La sua riforma, che cade nei primi anni del sec. IV, è così precisata da Nepote, Iphicrates, 1, 3:... pedestria arma mutavit. Cum ante illum imperatorem maximis clipeis, brevibus hastis, minutis gladiis uterentur, ille e contrario peltam pro parma fecit (a quo postea peltastae pedites appellabantur), ut ad motus concursusque essent leviores, hastae modum duplicavit, gladios longiores fecit. Idem genus loricarum et pro sertis atque aënis linteas dedit. Quo facto expeditiores milites reddidit; nam pondere detracto, quod aeque corpus tegeret et leve esset, curavit. I peltasti d'Ificrate erano adatti a combattere e in ordine chiuso e in ordine sparso, e con essi egli riportò successi clamorosi, come l'annientamento di una mora di opliti spartani a Lecheo nel 390 (v. per la tattica la narrazione in Senofonte, Elleniche, IV, 5, 14 seg.). Le città greche continuarono però in genere a formare con opliti il grosso dei loro eserciti. Invece Giasone di Fere, divenuto intorno al 374 tago della Tessaglia, creò un esercito nel quale, accanto agli opliti, erano largamente rappresentati i peltasti reclutati nelle regioni intorno alla Tessaglia. E in genere adottarono l'armamento peltastico i mercenarî. Secondo alcuni sarebbero stati peltasti gl'ipaspisti dell'esercito macedone. I peltasti vengono spesso ricordati negli eserciti dell'età ellenistica; combattevano alle volte in ordine chiuso sui fianchi della falange, più spesso in ordine sparso o in piccole schiere distanziate fra le quali prendevano posto frombolieri, arcieri e cavalleria leggiera.
Bibl.: H. Droysen, Heerwesen und Kriegführung der Griechen, in Hermann, Lehrbuch. d. griech. Antiq., II, ii, Friburgo in B. 1889, p. 453; O. Lippelt, Die griechischen Leichtbewaffneten, Weida 1910, p. 11 segg.; J. Kromayer e G. Veith, Heerwesen und Kriegführung der Griechen und Römer, Monaco 1928, pp. 55, 66, 88, 137.