GAGGIOTTI (Gagiotti, Gajotti), Pellegrino
Nato a Bologna alla fine del sec. XVII, non si hanno notizie sulla sua prima formazione musicale. Sappiamo che nel 1714 debuttò come tenore a Modena nell'opera seria IlRadamisto di autore ignoto; successivamente il suo nome risulta legato all'opera buffa, della quale divenne, nella prima metà del sec. XVIII, rappresentante di spicco sia in Italia sia nelle corti europee dove dominava l'opera italiana.
Dal 1720 al 1724 il G. si esibì in opere di G.M. Buini: a Venezia (1720), al teatro S. Moisè, nell'intermezzo Silvano e Elpina; a Ferrara (1723), al teatro Bonacossi, nell'intermezzo Pollastrella e Parpagnacco astrologo; a Bologna (1724), al teatro Formagliari, nell'opera buffa Amor non vuol rispetti. Nel 1721 entrò a far parte, quale membro effettivo, della Accademia filarmonica di Bologna, autorità assoluta e indiscussa nella vita musicale della città; un evento che conferma ufficialmente la sua fama di cantante. In qualità di membro dell'Accademia fu nominato musico della chiesa di S. Martino Maggiore di Bologna; successivamente, nel 1744, verrà designato come "Virtuoso e Decano della celebre Accademia de Filarmonici di Bologna".
Fino al 1737 il G. si esibì in intermezzi di opere messe in scena dai fratelli Angelo e Pietro Mingotti (impresari noti per la scelta di cantanti e strumentisti di prim'ordine); il suo nome appare nei libretti di intermezzi rappresentati nell'Italia settentrionale e centrale: San Giovanni in Persiceto (1725 e 1729), Cento (1725 e 1726), Bologna (1728), Vicenza (1728), Venezia (1729 e 1731), Mantova (1732), Genova (1734), Pisa (1737). Oltre a lavorare nella compagnia dei Mingotti, il G. prese parte ad altri intermezzi e scene buffe insieme con cantanti quali Rosa Ruvinetti (Imeneo in Atene di N. Porpora, San Giovanni in Persiceto 1731), Maddalena Faini (Berenice di D. Sarri, Pisa 1733), P. Besenzi, Anna Isola, Gaspara Becheroni, Grazia Mellini, Santa Marchesini (Semiramide di A. Vivaldi, Mantova 1732; L'Olimpiade di P.G. Sandoni, 1733; Arianna e Teseo di Porpora, Pisa 1736).
Dal 1737 al 1739 il G. fu a Graz con la compagnia di Pietro Mingotti: al teatro fatto costruire nei pressi del Tummelplatz riscosse un notevole successo in coppia con la Isola nell'intermezzo Pericca e Varrone, con musiche di M. Fini. Nel 1743 ingaggiato dalla compagnia di F. Baglioni, insieme con la Mellini, F. Laschi, Maria Angiola Paganini, cantò a Roma, Firenze, Napoli, Venezia in "commedie per musica" di G. Latilla (La finta cameriera e Madama Ciana) e di R. Di Capua (La comedia in comedia e La libertà nociva). Dal 1745 al 1756 fu nuovamente all'estero nella compagnia dei fratelli Mingotti per altre rappresentazioni di opere e di intermezzi: a Lipsia, nel ruolo di Pancrazio ne La finta cameriera; ad Amburgo in Angelica e Medoro, opera pastorale di P. Scalabrini; a Graz, ancora nel ruolo di Pancrazio e ne La serva padrona, in coppia con la Isola; a Copenaghen, negli intermezzi dell'Adriano di P. Scalabrini, de Il tracollo di autore sconosciuto, de L'impresario dell'isole Canarie di G.M. Orlandini. Proprio a Copenaghen, presso la corte di Federico V, il G. venne insignito del titolo di "virtuoso da camera".
Il G. morì a Bologna nel 1777.
Fonti e Bibl.: L. Frati, Musicisti e cantanti bolognesi del Settecento, in Riv. musicale italiana, XXI (1914), p. 201; E.H. Müller, Angelo und Pietro Mingotti, Dresden 1917, pp. 13, 88, 99 s., 102, 124, XLVII, LV, LXV, XCIV s., CVI s., CXLV, CLV; C.E. Troy, The comic intermezzo, Ann Arbor 1979, pp. 51, 55 s., 57; F. Piperno, Buffe e buffi, in Riv. ital. di musicologia, XVII (1982), pp. 246 s., 252, 254 s., 270 s.; O. Gambassi, L'Accademia filarmonica di Bologna, Firenze 1992, p. 437; The New Grove Dict. of opera, II, p. 324.