PELAGIO (Pelayo) re delle Asturie
Fondatore del regno delle Asturie. Debellati i Visigoti dai musulmani nella battaglia del Guadibeca (Wādī Bekka, detta, secondo la tradizione, di Guadalete) il 19 luglio 711, e rapidamente invasa la penisola dagli eserciti trionfanti di Ṭāriq e Mūsā, molti Spagnoli si rifugiarono nei monti delle Asturie, disposti a lottare per l'indipendenza della loro patria fino a liberarla dall'invasore. Elessero allora a proprio capo Pelagio, di stirpe reale visigotica secondo alcuni, di famiglia ispano-romana secondo altri. Dovendo fare assegnamento su poche forze dinnanzi all'avanzata di Mūsā nel 714, Pelagio si mantenne sulla difensiva nei monti detti "Picos de Europa", finché dislocatesi molte truppe di musulmani col proposito d'invadere il sud della Francia, Pelagio passò all'offensiva e sconfisse i musulmani nella battaglia di Covadonga (718): vittoria che in seguito, abbellita e ampliata da una quantità di particolari leggendarî, fu considerata come l'inizio della riconquista. La fama di quel successo richiamò gli Spagnoli delle regioni vicine, e Pelagio poté discendere dalla montagna e allargare il suo piccolo regno, la cui capitale egli amava stabilita in Cangas, dedicando il resto della sua vita a consolidarlo e rafforzarlo, senza avventurarsi peraltro in nuove imprese. Governò il suo territorio per diciannove anni, e morì a Cangas nel 737: sul trono gli successe il figlio Favila. Fu tumulato a Santa Eulalia di Abamia, presso Covadonga.
Bibl.: F. Pérez de Guzman, El Principado de Asturias, Madrid 1880; E. Sasvedra, Pelayo, Madrid 1906; A. del Campo Echevarría, El Principado de Asturias, Fundación et historia, Santander 1907; M. Prado, Covadonga, Madrid 1915; A. Rodríguez del Busto, El Rey Don Pelayo y el Fuero de Sobrarbe, Madrid 1919; L. Barrau-Dihigo, Recherches sur l'histoire politique du royaume asturien, in Revue hispanique, LII (1921), pp. 1-160.