PEDIATRIA (XXVI, p. 592)
Notevoli progressi sono da registrare nel campo della pediatria, una delle branche più importanti della scienza medica, che, salvaguardando la vita umana nelle prime età, incide sul bilancio demografico attivo delle nazioni. Si darà qui di seguito notizia sommaria delle più importanti e recenti acquisizioni, rinviando, quando è il caso, alle voci specifiche.
Profilassi. - La vaccinazione antitubercolare (v. tubercolosi, in questa App.) con ECG, e con anatossina, è eseguita in molti paeci su gruppi di neonati e bambini sempre più numerosi: i controlli a distanza di tempo mostrano l'efficienza dello stato allergico costituitosi. Per la profilassi antidifterica è stata dimostrata la maggiore attività delle anatossine precipitate all'allume, che provocano azione immunizzante prolungata, per la più lenta eliminazione della tossina, e con temporanea diminuzione degli eventuali effetti tossici. Per la profilassi del morbillo si sono mostrate utili le iniezioni di estratti placentarî, e delle frazioni γ globuliniche. Di grande interesse sociale risulta poi la profilassi delle carie dentarie, basata sulle applicazioni periodiche locali, nell'età scolare, di sali di fluoro (fluoruro di sodio; v. smalto variegato, in questa App.).
Vitamine. - L'urto-terapia, con dosi massive, di vitamina D2 (ergosterina irradiata) e D3 (deidrocolesterolo), ripetute a distanza di 20-30 giorni, per via parenterale od orale, trova sempre maggior consenso nell'età infantile, per la prevenzione e la cura del rachitismo, della spasmofilia, e degli stati linfatici e pre-tubercolari, per quanto sia dimostrata la necessità di controllare gli effetti, dato il pericolo di sindromi da ipervitaminosi. L'impiego della vitamina K ha permesso di esercitare azione profilattica e curativa efficace nella malattia emorragica del neonato di origine non traumatica né infettiva, ma legata ad una esagerazione della ipoprotrombinopenia iniziale. La vitamina B6 (piridoxina) ha dato buoni risultati in alcune dermopatie infantili (dermatiti seborroiche, eritrodermia desquamativa tipo Leiner, dermatite esfoliativa di Ritter), e nell'acrodinia (v. vitamine, in questa App.).
Alimentazione. - Studî recenti hanno ribadito la necessità della presenza, nella dieta, di tutti gli amminoacidi, affinché l'accrescimento non subisca danni o arresti, per rottura dell'equilibrio dell'azoto. In tutti gli stati carenziali, dovuti a scarso introito o a deficente utilizzazione delle proteine (secondarî, in genere, a malattie acute o croniche dell'alimentazione), gli amminoacidi vanno somministrati in abbondanza, anche per via parenterale. Nel morbo celiaco, caratterizzato dalla steatorrea, e considerato oggi come la forma infantile della sprue, si sono dimostrati utilissimi gli estratti epatici e il lievito di birra, apportatori di una vitamina del complesso B2. Nell'alimentazione degli enteritici ed enterocolitici, nel periodo che segue la dieta idrica iniziale, si è definitivamente affermata la dieta con farina di carruba, la quale ha sostituito quella con mele crude, in quanto molto più attiva, per il maggior contenutodipectina, lignina, e idrati di C solubili.
La terapia medicamentosa dei disturbi alimentari di tale natura si basa poi sull'impiego dei composti guanidinici della serie sulfamidica, con risultati pronti e brillanti. Qualora invece si giunga, nonostante tutto, allo stato di tossicosi, è possibile ricorrere con successo, talora insperato, ad una nuova arma terapeutica rappresentata dalla fleboclisi a gocce, di soluzione glucosata 5%, o clorurata 0,43%, o di plasma umano normale essiccato, opportunamente diluito. Solo con tale mezzo è infatti possibile reidratare l'organismo, superando l'ostacolo del vomito ostinato. Per ulteriori notizie v. alimentazione, in questa App.
Malattie del neonato. - Si è già parlato dell'impiego della vitamina K nella malattia emorragica. Vi è poi un gruppo di malattie, comprese sotto la denominazione di: eritroblastosi del neonato (anasarca feto-placentare tipo Schridde, ittero grave familiare tipo Pfannenstill; anemia grave tipo Lehndorff), che ha trovato la sua spiegazione patogenetica con la scoperta nell'uomo di un nuovo agglutinogeno detto fattore Rh (perché posseduto anche dal Macacus Rhesus). Si tratta, in tali casi, di incompatibilità sanguigna tra la madre (Rh negativa) e il feto (Rh positivo), per cui si stimola nella prima la formazione di anticorpi ad azione emolizzante, che passano nel feto (v. sangue, in questa App.). La terapia di tali stati si basa, di conseguenza, sulle tempestive trasfusioni con sangue umano, il di cui siero non contenga agglutinine anti-Rh. Nel trattamento ormonale dei prematuri, brillanti risultati si sono ottenuti i composti di testosterone, per via orale o endomuscolare.
Antibiotici. - Larghissimo impiego trova la penicillina (v. in questa App.) in terapia infantile, con indicazioni analoghe a quelle per gli adulti. Risultati particolarmente rapidi si ottengono nelle oftalmie dei neonati, e nelle vulvo-vaginiti, di origine gonococcica. Successi egualmente promettenti si sono avuti nella cura della sifilide congenita (con l'associazione del trattamento arseno-mercuriale), e nei portatori di bacillo difterico, mentre appare realizzabile, nei piccoli bambini, la somministrazione per via orale. Associata ai sulfamidici, la penicillina ha diminuito la mortalità nelle meningiti da Haemophilus influentiae; usata per iniezioni locali, ha aperto la via alla terapia conservativa dei processi flogistici purulenti.
Per quanto riguarda la streptomicina (v. in questa App.) grandi speranze sono sorte per il trattamento delle forme tubercolari, e in special modo per la meningite da bacillo di Koch (eventualmente associata a solfoni e vit. C), tanto da modificare profondamente una prognosi ritenuta sin qui mortale. Egualmente di notevole efficacia risulta questo antibiotico nelle meningiti di H. influentiae.
Chirurgia infantile. - Il progresso, di valore quasi sensazionale, in questo campo è rappresentato dalla terapia chirurgica delle cardiopatie congenite. Arditi interventi eseguiti in America (A. Blalok) ed in Svezia (Crafoord-Gross), hanno indicato il mezzo di ottenere la chiusura del dotto arterioso pervio, di praticare la deviazione della corrente ematica nelle stenosi dell'istmo dell'aorta, e di stabilire anastomosi nelle stenosi dell'arteria polmonare. Sempre nello stesso ambito, la cateterizzazione del cuore, introducendo nelle vene del braccio o nella safena interna un catetere adatto, rende possibile, sotto controllo radiologico, uua diagnosi precisa del vizio congenito (v. cuore, in questa App.).
Bibl.: G. Frontali, Manuale di pediatria, Torino 1948; R. Jemma, Manuale di pediatria, 3ª ed., Milano 1947; Glanzmann, Médecine des enfants, Losanna 1947; Garrod Batten, Thursfield, Diseases of children, Londra 1947; M. Lust, Traité de diététique du nourrisson, Parigi 1947; Atti Congresso Nazionale Pediatria, 1947; Atti 5° Congresso Internazionale Pediatria, New York 1947; Excerpta Medica, Sect. VII (Pediatrica), Amsterdam.