pecking order
Gerarchia nella scelta delle modalità di finanziamento delle imprese da parte degli azionisti di controllo e dei manager da loro scelti, per ridurre il costo del finanziamento: al primo posto si pone l’autofinanziamento, seguito dalla raccolta all’esterno con strumenti di debito (da banche, altri intermediari e finanziatori di mercato) e, per ultimo, da nuovo capitale di rischio. ● I finanziatori esterni, avendo meno informazioni (➔ asimmetria informativa) degli azionisti di controllo e dei loro manager e potendo sospettare che le notizie ottenute siano inficiate da conflitti d’interesse, chiederanno per il rischio cui vanno incontro un extrarendimento, noto come ‘premio per la finanza esterna’. Il premio sarà più elevato quanto minore è il grado di controllo sull’affidabilità delle informazioni ricevute: sarà minore nel caso di prestiti bancari rispetto a obbligazioni emesse sul mercato e ancor più rispetto alle nuove azioni. Gli azionisti sono infatti i finanziatori esterni più a rischio, perché nella scala di priorità sui redditi d’impresa sono titolari di diritti residuali dopo i creditori. Un deterioramento della posizione finanziaria netta dell’impresa, causato per es. da una politica monetaria restrittiva, aumenta la necessità di ricorrere a finanziamenti esterni e il loro rischio. La maggiorazione del premio per la finanza esterna amplifica l’effetto negativo della restrizione monetaria sul livello di attività dei debitori (➔ acceleratore finanziario).