PECARI
Genere di Suini americani che dà il nome alla sottofamiglia (lat. scient. Dicotylinae Turner, 1849), di statura piuttosto piccola (da circa m. 0,80 a m. 1 di lunghezza di testa e tronco e circa 0,45 di larghezza di spalla); la testa è alta e breve; le forme sono assai svelte, gli arti sottili, da veri corridori. Nel piede posteriore manca il dito esterno, ossia l'indice. La coda è rudimentale. Sulla groppa si apre una vistosa ghiandola del profumo, che rammenta per la sua forma un ombelico; nei maschi i poderosi denti canini superiori sono diretti in basso, contrariamente a quanto si verifica nei verri delle altre sottofamiglie di Suini. La formula dentaria è
I Pecari sono in migrazione continua attraverso i boschi, nutrendosi di erbe, fogliame, frutta e radici; sono anche ghiotti di larve d'insetti, di vermi e di piccoli vertebrati. Hanno carattere vivace, generalmente bonario tra di loro, ma molto eccitabile e aggressivo, se entra in giuoco il senso di protezione reciproca. L'olfatto e l'udito sono buoni, la vista debole. Gli adulti grugniscono, abbaiano e strillano. I piccoli, uno, o al massimo due, per parto, corrono e saltano vivacissimi fin dalla nascita e cominciano a mangiare da sé dopo 2 o 3 settimane; hanno un grugnito di richiamo per la madre e, irritati, abbaiano con voce acuta.
Si distinguono due generi: il Pecari, più piccolo, grigio brizzolato, con collare bianco, che vive in mandre talvolta molto numerose dall'Arcansas alla Patagonia, rappresentato da 12 specie e sottospecie (1932); il Taiasso o Olidoso (Tayassu Fischer, 1814), più grande e più scuro con la parte inferiore della guancia bianca, che vive in mandre di una dozzina d'individui nell'America Centrale e Meridionale tropicale ed è rappresentato da una specie con 5 sottospecie.