PAZALIAS (Παζαλίας)
Firma dell'incisore Stefano Passaglia, nato non si sa se a Lucca o a Genova, attivo a Firenze e a Roma nel XVIII secolo. Fu ufficiale delle Guardie Pontifice. Oltre che in gemme incise con ritratti si specializzò nella imitazione di gemme e di anelli antichi, studiando e ripetendo la tecnica greca e romana dell'intaglio, con grande finezza, e usando di firmare le proprie opere in greco. Si ha notizia fra l'altro di una gemma raffigurante un centauro vinto da una baccante e si sa che molte sue opere passavano per antiche.
Un anello d'oro firmato ΠΑΖΑΛΙΑΕ si trova nel Museo Nazionale di Napoli con provenienza da Taranto ed è stato generalmente ritenuto antico. Raffigura una Leda con il cigno; la dea stante di profilo, nuda, abbraccia il cigno che poggia su un pilastrino su cui è posto un panneggio e ai piedi del pilastro siede un amorino. L'incisione è molto fine e lo spirito della creazione può dirsi ellenistico: lo schema della composizione non è noto nell'iconografia antica e rivela la fantasia e la sensibilità dell'incisore che fa rivivere il mondo classico con felice aderenza. I caratteri moderni della creazione si rivelano peraltro, oltre che nella singolarità dell'iconografia, nella sottigliezza delle caviglie di Leda, nella forma del castone ovale, mentre i castoni degli anelli aurei del IV e del III sec. a. C. sono leggermente più ellittici oppure circolari, e nell'attacco dell'anello sull'asse orizzontale anziché su quello verticale del castone.
Bibl.: C. W. King, Antique Gems, Londra 1866, p. 222; id., Antique Gems and Rings, Londra 1872, p. 438; L. Forrer, Bibliographical Dictionnary of Medallists, IV, Londra 1909, p. 395; Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 276, s. v. Passaglia; L. Breglia, Oreficerie del Museo naz. di Napoli, Roma 1941, p. 40, n. 97, tav. XVIII, n. 2; G. Becatti, Oreficerie antiche, Roma 1955, p. 85, n. 339, p. 189, tav. LXXXIV; R. Siviero, Gli ori e le ambre del Museo Naz. di Napoli, Firenze 1954, n. 74, p. 23, tav. 93.