PAVULLO nel Frignano (A. T., 24-25-26)
Centro principale della regione alta modenese (Emilia), grosso borgo che dista 47 km. a S. di Modena, a 682 m. e con 2341 ab. (1931). Lo attraversa la strada Giardini, la quale fu aperta nel 1780, e quindi da quell'anno si può dire cominci la vita del piccolo centro. Esisteva assai prima una località chiamata Pavullo; anzi si vuole che il suo nome derivi da "Padule", con la qual parola s'indicava il tratto pianeggiante e sparso un tempo di laghetti che dal molino Lollini si estende per oltre 3 km. fino al villaggio di Querciagrossa, ad est della strada Giardini. Del Padule ci sono ricordi antichi, ché nel sec. XV vi sorgeva un ospedale e vi si tenevano mercati affollati. E difatti le case più antiche, come la casa Gottardi che accolse entro le sue stanze ospitali personaggi illustri, sono nella parte più bassa. A Pavullo i duchi di Modena avevano una villa con parco che ora è pubblico giardino, e nella villa ebbero già sede gli uffici della sottoprefettura. La chiesa principale è sulla strada Giardini, a sinistra di chi viene da Modena. Pavullo ha un importante campo di aviazione e una scuola di volo a vela. Il comune, tutto montuoso (l'altitudine dei luoghi abitati varia da 520 a 873 m.), discretamente fertile e produttore di granaglie e di buon vino, con largo allevamento di bovini e con qualche modesta industria, misura 144,1 kmq. ed ha 15.176 ab. (1931), per lo più sparsi (su 13.896, nel 1921 erano sparsi 9812 ab. e 4084 erano distribuiti in 20 frazioni e nel capoluogo).
Pavullo è unito con Modena e con altri centri vicini mediante servizî automobilistici.