Pensatore russo (n. Evlach 1882 - m. nei pressi di Leningrado 1937). Laureatosi in matematica, si dedicò in seguito agli studî teologici e fu ordinato sacerdote: durante e dopo la rivoluzione fu deportato nel Turkestan, quindi nelle isole Soloveckie e infine in Siberia e fucilato durante le purghe staliniane. Sotto l'influenza di V. S. Solov´ëv, F. contrappone alla filosofia occidentale, accusata di astratto intellettualismo, il pensiero russo, quello ortodosso in particolare, il quale si fonda sulla fede religiosa. Questa ha per oggetto proprio la "verità spirituale", che il F., sulla scia di Solov´ëv, identifica con la Sofia, eterna sapienza e amore creativo di Dio. La sua opera principale è il saggio di "teodicea ortodossa" per la tesi di dottorato, apparso nel 1912 col titolo Sulla verità spirituale, ampliato e ripubblicato nel 1914 col titolo Stolp i utverždenie istiny ("Colonna e fondamento della verità").