PAUMOTU (A. T., 162-163 e 164-165)
Arcipelago della Polinesia sud-orientale, noto anche col nome di Isole Tuamotu o Isole Basse, costituito di un'ottantina d'isole coralline distribuite in doppia serie per una lunghezza di oltre 1500 km. da NO. a SE. fra 14° e 24° lat. S., e 149° e 124° long. O. Le singole isole hanno, di regola, forma atollare, talvolta assai estesa e racchiudente lagune anche di 50-60 kmq. di superficie, come, p., es., gli atolli Rangiroa e Fakarava. Di clima tropicale oceanico, assai povero di vegetazione e di fauna, anche perché troppo caldo, arido e scarso d'acqua, l'arcipelago ha un'area complessiva di circa 860 kmq. e una popolazione di 4276 ab. di cui 3500 sono indigeni Polinesiani assai simili ai Tahitiani, amanti del lavoro e molto esperti nel costruire canotti, nella navigazione e nella pesca. Del gruppo fanno parte anche le isole Gambier (30 kmq.), a SE. e prossime al Tropico, delle quali le maggiori sono la Mangareva, alta 400 m. e col capoluogo Rikitea, la Taravai e l'Akamaru, che sono anche le isole abitate (501 ab.); e nelle Paumotu settentrionali l'isola Makatea (25 kmq., 1086 ab.) che si eleva con le sue alte coste di calcari corallini 60-80 m. sul mare e che è amministrativamente collegata alle Tahiti. Le isole Gambier producono frutta, vino e caffè e sono importanti anche per la pesca della madreperla; Makatea deve invece la grande sua importanza ai giacimenti di fosfati (150-200 mila tonn. l'anno). Le altre isole sono assai più povere e meno popolate; molte, troppo basse e spazzate di frequente dalla violenza del mare (disastrosa la mareggiata del 1903), prive anche della palma da cocco, sono del tutto disabitate. I principali prodotti di esportazione sono, oltre ai fosfati, che si trovano pure nelle isole Matahiva, Niau e Napuca, anche la copra (oltre i milione di palme da cocco) e le perle; se ne pescano delle magnifiche specialmente intorno all'isola Marutea. Le isole, delle quali la più settentrionale, la Pukapuka, sembra sia stata scoperta già nel 1521 dal Magellano, fanno parte dei Possedimenti francesi dell'Oceania. La Francia infatti si era annesso già nel 1842, tutto l'arcipelago, escluse solo la spopolata Ducie (24°40′ lat. S., 124°48′ long. O., 1,4 kmq.) e Pitcairn (25°5′ lat. S., 130°5′ long. O., 5 kmq. 174 ab.) che sono inglesi come gli scogli Oeno e Henderson (5 kmq.). Pitcairn (v.), scoperta da P. Carteret nel 1767, che vi tiovò statue e monumenti sepolcrali come testimonianze d'una popolazione polinesiana scomparsa, è una pittoresca isola basaltica (340 m. s. m.), rocciosa, ma fertile e non contornata di scogli corallini, abitata dai discendenti degli ammutinati della nave inglese Bounty. Delle Paumotu francesi il capoluogo amministrativo è Rotoava, porto dell'Isola Fakarava, congiunto con linee regolari, che toccano anche Anaa, a Tahiti e alla Nuova Zelanda.