PONTIUS, Paulus
Incisore, nato il 27 maggio 1603 ad Anversa, morto ivi il 16 gennaio 1658. Prima allievo del pittore O. Beert, poi dell'incisore Lucas Vorsterman; nel 1626 divenne libero maestro. Dal 1624 al 1631 lavorò per il Rubens, presso cui dimorava. Oltre a opere del Rubens, ne incise del van Dyck, del Jordaens, di C. de Crayer, di Er. Quellin, di J. van Hoeck, di G. Coques. Intagliò anche opere del Tiziano, del Velázquez e di altri maestri. La sua prima incisione dal Rubens (Susanna) porta la data del 1624, la data più tarda che si conosca sopra una delle sue opere (ritratto di B. van Ecke, da G. Coques) è il 1657. Già il Vorsterman aveva trovato la formula grafica accetta al Rubens per la riproduzione delle proprie pitture. Il P. fu, dopo il Vorsterman, quello che rivelò il gusto più raffinato nell'interpretare i dipinti del Rubens. Egli fu inoltre il miglior interprete del van Dyck. Nelle sue incisioni il tratto è lungo ed elegante, lodevoli il senso dei valori, il disegno e l'espressione dei personaggi. Quest'ultima qualità fece del P. il più celebre incisore di ritratti. Sue incisioni di ritratti si trovano principalmente nell'Iconografia del van Dyck, nelle Immagini varie del Meyssens, nel Gulden Gabinet di C. de Bie e nelle Icones legatorum di Hulle.
Bibl.: Z. v. M., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con la bibl. precedente). Inoltre: L. Lebeer, in Catalogue de l'exposition de l'art flamand, IV, Anversa 1930, p. 177.