Scrittore tedesco (Berlino 1830 - Monaco 1914). Tra i maggiori esponenti del circolo dei poeti di Monaco, vincitore nel 1910 del premio Nobel per la letteratura, scrisse soprattutto novelle, spesso ambientate in Italia, tra cui L'arrabbiata (1855) e Villa Falconieri und andre Novellen (1888). Scrittore di vivace fantasia, H. era altresì dotato di una acuta capacità di indagare i problemi dell'intimo, anche i più profondi e complessi.
Intraprese a Berlino e a Bonn studi filologici. Nel 1854 si stabilì a Monaco, chiamatovi dal re Massimiliano. Esordì assai giovane con la tragedia Francesca da Rimini (1850), subito seguita dalle prime composizioni poetiche e dalle prime delle sue moltissime novelle. Per la poliedricità del suo produrre e la plastica armonia del suo stile, destò di colpo vivo interesse ponendosi così al centro del circolo dei poeti monacensi aristocraticamente disposti al culto dell'arte antica e, con ciò, della forma classicheggiante e del bello stile.
Oltre a quelle citate, tra i tanti titoli di novelle, spesso ambientate in Italia, si ricordano: Meraner Novellen (1864), Das Ding an sich und andre Novellen (1878), Buch der Freundschaft (1883), Novellen vom Gardasee (1902). Tentò anche il romanzo, di ambiente moderno (per es., Kinder der Welt, 3 voll., 1873; Im Paradiese, 3 voll., 1875). Scarsa disposizione drammatica, dopo il promettente inizio, rivelano i vari lavori drammatici, di preferenza tragedie (per es., Hadrian, 1865; Die Hochzeit auf dem Aventin, 1866; Der Heilige, 1902); né più profondità della narrativa acquista la sua lirica, pur nella quasi sempre evidente preziosità formale (da ricordare Verse aus Italien, 1880).