Tortelier, Paul
Violoncellista e compositore francese nato a Parigi il 21 marzo 1914, morto a Pontoise (Val d'Oise) il 18 dicembre 1990. Studiò violoncello al Conservatorio di Parigi con L. Feuillard e G. Hekking, frequentando contemporaneamente i corsi di armonia e di contrappunto tenuti da J. e N. Gallon. Dopo il debutto, nel 1931, ai Concerts Lamoureux con il Concerto op. 85 di E. Elgar, fece parte dell'Orchestra di Montecarlo (1935-37), della Boston Symphony Orchestra (1937-40) e dell'Orchestra della Société des concerts du Conservatoire di Parigi (1946-47). Nel 1946 sposò la violoncellista M. Martin, da cui ebbe tre figli, musicisti anch'essi, con cui si esibì spesso. Nel 1947 intraprese una brillante carriera solistica con una serie di concerti a Berlino, Amsterdam e Londra; con il pianista A. Rubinstein e il violinista I. Stern, T. formò un prestigioso trio che ottenne successi in tutto il mondo. Insegnante presso il Conservatorio di Parigi (1957-69), alla Folkwang Hochschule di Essen (1972-75) e al Conservatorio di Nizza (1978-80), ebbe tra i suoi allievi J. Du Pré e A. Noras.
Il suo repertorio spazia dalle musiche di J.S. Bach e A. Vivaldi a quelle di S.V. Rachmaninov e C. Debussy; un forte temperamento romantico lo portò a eccellere in lavori quali il Concerto op. 129 di R. Schumann e il Don Quixote di R. Strauss, eseguito già nel 1937 sotto la guida dello stesso autore. Tra i lavori di compositori contemporanei che gli furono dedicati si ricorda il Concerto per violoncello e orchestra di K.A. Hartmann, eseguito da T. in prima assoluta sotto la direzione di S. Koussevitsky. In qualità di compositore, scrisse, fra l'altro, due Concerti per violoncello e orchestra, un Concerto per violino, la Symphonie israélienne, composta nel 1956 durante il suo soggiorno in Israele, l'inno corale Le grand drapeau dedicato alle Nazioni Unite, l'omaggio beethoveniano Offrande. Curò edizioni di musiche per violoncello di C.Ph.E. Bach, L. Boccherini, F.J. Haydn, G.B. Sammartini e, inoltre, pubblicò gli scritti: Solmisation contemporaine. Pour une clarification de l'étude des sons par une nouvelle dénomination des notes (1965); How I play, how I teach (in collab. con M. Tortelier e R.C. Baumberger, 1975); Autoportrait, en conversation avec David Blum (1986).
bibliografia
C. Wilson, Tortelier on the Rostrum, in Records and recording, 1971, 6, pp. 32 e segg.; J. Duarte, The passionate cellist, in Records and recording, 1977, 9, pp. 16 e segg.