Teologo protestante (Starzeddeln, Prussia, 1886 - Chicago 1965). Prof. di teologia in diverse università tedesche e statunitensi, T. è considerato uno dei maggiori teologi del suo tempo. Il suo pensiero, profondamente influenzato dalla filosofia moderna, e in particolare dall'idealismo tedesco, pone in primo piano la contrapposizione tra l'essere e il non essere, forza demoniaca; l'uomo, continuamente tentato dal non essere, è salvato da Cristo. Nella sua vastissima produzione, Das Dämonische (1926; trad. it. 1929) e Systematische Theologie (3 voll., 1951-63).
Compì studi universitari di filosofia e teologia dal 1904 al 1912 a Berlino, Tubinga, Halle, Breslavia; fu cappellano militare (1914-18); iniziò la carriera accademica come libero docente di teologia all'univ. di Berlino (1919-24); fu poi prof. di teologia a Marburgo, Dresda, Lipsia (1924-29) e prof. di filosofia e sociologia a Francoforte, dove assunse nel 1929 la cattedra che era stata di M. Scheler e da dove dovette allontanarsi nel 1933 per aver sostenuto la tesi del socialismo cristiano. Trasferitosi in America su invito di R. Niebuhr, insegnò teologia a New York (fino al 1955), alla Harvard University (fino al 1961), alla Divinity School di Chicago (1962).
Uno dei poli della speculazione di T. è l'essere, come identificazione di soggetto e oggetto, cui si contrappone il non essere come opposizione costante, forza demoniaca; l'essere, nella sua infinità, è detto anche abisso, secondo un'antica terminologia mistica, a indicare l'insondabile profondità divina che sorregge ogni esistente. L'uomo, continuamente tentato dal non essere (stato di alienazione), è salvato da Cristo nel quale Dio viene a partecipare della situazione umana e l'uomo acquista un nuovo essere nella sua unità con Dio. È questo il senso del messaggio del Nuovo Testamento, che diviene simbolo della condizione storica umana, tesa fra la negatività dell'esistenza (la croce) e il trionfo dell'essere sul non essere, superamento dell'alienazione (resurrezione). Forte in T. il richiamo all'impegno intramondano in cui vive e si realizza la trascendenza; di qui anche il valore positivo di quei movimenti di massa che si realizzano sotto la spinta degli ideali socialisti, cui andarono le simpatie di Tillich.
Imponente la produzione di T. raccolta nei Gesammelte Werke (14 voll., 1959 e segg.); si ricordano anche: Ideen zu einer Theologie der Kultur (1923); The protestant era (1948); The shaking of the foundations (1948; trad. it. 1970); The courage to be (1952; trad. it. 1968); Biblical religion and the search for ultimate reality (1955); The new Being (1955); The eternal now (1963); The future of religions (post., 1966; trad. it. 1970).