ASTROS, Paul-Thérèse-David d'
Cardinale francese, nato nel 1772 a Tourves, ordinato prete a Marsiglia nel 1797. Divenuto capo di gabinetto del conte Portalis, consigliere di stato per gli affari di culto, l'abate d'A., in relazione al concordato con la Santa Sede, ebbe larga parte nella nomina dei nuovi vescovi e nel riordinamento delle circoscrizioni ecclesiastiche. Nominato gran vicario di Parigi nel 1805 e vicario capitolare nel 1808, ricevette in tale qualità la bolla di scomunica di Pio VII contro Napoleone. Accusato di averla divulgata, venne arrestato il 1° gennaio 1811 e liberato solo il 19 aprile 1814. Ebbe quindi la nomina a vescovo di Orange nel 1817, di Saint-Flour nel novembre 1819, di Bayonne il 29 maggio 1820. Dopo avere rifiutato l'arcivescovado di Besançon nel 1828, dové accettare quello di Tolosa il 5 aprile 1830. Il 30 settembre 1850 Pio IX lo creava cardinale. Morì il 29 settembre 1851.
Quantunque avesse cominciato a sospettare dell'ortodossia del Lamennais, il d'A. lo difese nel 1827, quando egli confutò, nel volume De la Religion considérée dans ses rapports avec l'ordre politique et civil, gli articoli della dichiarazione del clero gallicano del 1682. Ma nel 1830, estratte dai libri di lui e dei suoi aderenti 56 proposizioni, le inviò a Gregorio XVI con una lettera collettiva firmata da quattordici vescovi (Censure de cinquante-six propositions extraites de divers écrits de M. de Lamennais et de ses disciples, par plusieurs évêques de France, Tolosa 1835). Il papa aveva già preparata l'enciclica del 15 agosto 1832, con la quale furono condannati i cinque errori principali del Lamennais. Il d'A. continuò poi ad occuparsi della questione scolastica, soprattutto con riguardo alla libertà d'insegnamento (1843) e alla difesa dei gesuiti (1845).
Bibl.: P. Caussette, Vie du Card. d'Astros, Parigi 1853; L'Épiscopat Français depuis le Concordat, ecc., Parigi 1907, III, p. 624.