SPAAK, Paul-Henri
Uomo politico belga, nato a Schaarbeck (Bruxelles), il 25 gennaio 1899. Durante la guerra mondiale, fu imprigionato dai Tedeschi per aver cercato di raggiungere l'esercito belga e combattere con esso. Laureatosi in giurisprudenza all'università di Bruxelles, iniziò la sua carriera di avvocato nel 1921; nello stesso tempo, iniziò la sua attività politica, aderendo al partito socialista. Eletto deputato nel 1929 sostenne, sia nell'assemblea sia nel suo giornale, L'action socialiste, un punto di vista estremista. Ministro dei Trasporti nel primo gabinetto tripartito van Zeeland nel 1935, divenne ministro degli Esteri nel secondo gabinetto van Zeeland nel 1936, e ha conservato tale posto nel gabinetto Janson nel 1937. L'esercizio del potere gli ha fatto abbandonare il suo estremismo: egli si è invece sforzato di mantenere l'unione nazionale e di conciliare il suo socialismo con una politica nazionale. Ha difeso e realizzato la politica d'indipendenza e di neutralità di fatto proclamata da re Leopoldo III (v. belgio, App.) e ha sostenuto con successo, contro gli elementi estremisti del suo stesso partito, la politica di non intervento in Spagna e il ristabilimento di normali relazioni diplomatiche con l'Italia.