Matematico (Breslavia 1837 - Erlangen 1912). Prof. a Erlangen dal 1875, fu uno dei più grandi algebristi della seconda metà dell'Ottocento. Coltivò soprattutto la teoria delle forme algebriche, che arricchì d'importanti risultati. Il suo nome è legato alla scoperta (1868) che tutti i covarianti e gli invarianti di una qualsiasi forma in due variabili si possono esprimere come funzioni razionali a partire da un numero finito di essi. Il G. riuscì poi a estendere questo teorema ad alcuni casi di forme in tre e in quattro variabili; la massima generalizzazione del teorema fu in seguito ottenuta da D. Hilbert. Altre ricerche del G. e della sua scuola furono riprese e completate dagli inglesi A. Cayley e J. J. Sylvester. Tra le opere: Theorie der Abelschen Functionen (in collaborazione con R. F. Clebsch, 1866). Socio straniero dei Lincei (1904).