GAVARNI, Paul
Pseudonimo sotto il quale è noto Guillaume-Sulpice Chevalier, pittore, scrittore e sopratutto litografo, nato il 13 gennaio 1804 a Parigi, dove morì il 24 novembre 1866. Dopo un periodo di studî di matematica e meccanica, e un soggiorno di oltre due anni nei Pirenei (da Gavarnie, nei Pirenei appunto, derivò lo pseudonimo), nel 1830 cominciò a lavorare con buon successo a Parigi, nell'ambiente dei nuovi romantici. Pubblicò in La Mode, figurini di vestiti che suscitarono grande interesse, fondò egli stesso nel 1833 Le journal des gens du monde di cui faceva la maggior parte del testo come delle illustrazioni; e contemporaneamente cominciò a collaborare allo Charivari, con le Fourberies de femmes en matiére de sentiment, continuando o cominciando a pubblicare altre serie di litografie in varie altre pubblicazioni periodiche. Dal 1847 al '51 visse a Londra, dipingendo all'acquerello e disegnando serie di illustrazioni che dovevano esser riprodotte silograficamente nell'Illustrated London News e nell'Illustration; nel '52 pubblicò a Parigi le serie delle Masques et visages facendo una litografia al giorno per il giornale Paris. Dopo il 1860 la sua attività artistica declinò sensibilmente, mentre riprendeva la sua propensione agli studî matematici.
Le 2700 litografie, le sue 2000 incisioni, le centinaia di disegni per incisioni in legno, le centinaia di disegni e di acquerelli fine a sé stessi, mostrano la complessità del grande artista, la cui penetrazione psicologica dell'uomo e della società è appena eguagliata, sebbene perfettamente servita, da una straordinaria abilità tecnica disegnatoria. I suoi personaggi sono talvolta concentrazioni tipiche di caratteri, sentimenti, abitudini, non sono mai caricature; gli ambienti entro cui vivono i personaggi sono spesso indicati sommariamente, la luce spess0 è arbitraria, come avviene a chi lavora di memoria, l'impiego del chiaroscuro è determinato solamente dalla convenienza e dall'espressione. Le battute di dialogo, le frasi ad effetto che egli poneva sotto i suoi disegni o incisioni, conservano tuttora una grande efficacia, per quanto abbiano inevitabilmente perduto l'accento dell'attualità, e concorrono a rappresentarci la complessità del suo genio artistico.
Bibl.: P.-A. Lemoisne, La vie et l'art romantique. G. Peintre et lithographe, Parigi 1824; I. Armelhaut e F. Bocher, L'oeuvre de G., ecc., Catalogue raisonné, Parigi 1873; E. e J. de Goncourt, G., l'homme et l'œuvre, Parigi 1873; E. Forquesz, G. (Artistes célèbres), Parigi 1887; H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIII, Lipsia 1920 (con bibl.).