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Gauguin, Paul

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Pittore francese (Parigi 1848 - Dominica, isole Marchesi, 1903). Entrato nel 1868 nella marina militare, visitò la Svezia e, nel 1870, la Danimarca. Di ritorno a Parigi, con alcune felici operazioni di borsa si assicurò un certo agio e incominciò ad acquistare opere degli impressionisti. Nel 1873 si sposava (ebbe cinque figli). Si dedicò allora alla pittura. I suoi esordî sono rappresentati da alcuni quadri dipinti nel gusto di C. Pissarro; nel 1880 espose con gli impressionisti. Ma nel 1883 il fallimento dell'Union Générale, di cui era agente di cambio, lo rovinò finanziariamente. Nel 1886 trascorse varî mesi in Bretagna, a Pont-Aven, traendo ispirazione per opere espressioniste caratterizzate da colori violenti. Conobbe in quell'anno a Montmartre V. van Gogh, cui si legò di un'amicizia profonda, che ebbe però fasi drammatiche. Spinto dal disprezzo per la civiltà contemporanea e dal desiderio di ritrovare una umanità più pura e istintiva, nel 1887 si recò a lavorare come sterratore nella costruzione del canale di Panama e si spinse poi fin nella Martinica. Ritornò in Francia l'anno seguente, in cattive condizioni di salute, ma con dipinti e ceramiche ispirati alla Martinica. Ritrovò van Gogh già colpito dalla follia, e con lui visse per qualche tempo ad Arles. Nel 1889 era di nuovo a Pont-Aven e vi eseguiva varî dipinti nel nuovo stile a cloisons. A Parigi s'incontrò con i poeti simbolisti; nel 1891 conobbe O. Mallarmé e S. Mirbeau. Egli aveva intanto progettato di trasferirsi ai tropici. Si stabilì a Tahiti e, persuaso d'aver trovato il paradiso terrestre, visse con la ragazza maori Téhoura, partecipando pienamente alla vita indigena. Nel 1893 un'eredità gli diede l'occasione di ritornare a Parigi. In collaborazione con Charles Morice scrisse Noa-Noa, opera piena di poesia, interessante documento delle sue idee sull'arte. Povero e malato, nel 1895 vendette tutto per ritornare a Tahiti. Dipinse allora i suoi quadri migliori. Nel 1897 si trasferì nell'isola ancor più primitiva di Atuona (Marchesi). Nel 1903 fu arrestato per aver difeso alcuni indigeni contro un poliziotto e finì i suoi giorni in carcere. Tra i quadri più noti: Le Christ jaune e la Belle Angèle, del periodo bretone; la Sorgente, il Cavallo bianco e il grande trittico Chi siamo? Donde veniamo? Dove andiamo? del 1898. Nel campo della plastica, eseguì anche rilievi decorativi in legno e in ceramica. Dal 1889 in poi il suo influsso si fece sentire su M. Denis e P. Bonnard, ma anche sullo sviluppo dello stile detto floreale e sugli inizî dell'espressionismo tedesco. Egli contribuì decisamente al formarsi di quell'interesse per l'arte dei neri e dei popoli primitivi, che tanta parte ebbe nell'origine e nello sviluppo del cubismo; dalle idee e dalla sua pittura muovono i fauves. Nel concepire la pittura come diretta espressione del mondo interiore dell'artista, aprì la via non solo all'espres sionismo, ma anche alle correnti non-fi gu rative o astratte.

Vedi anche
Vincent van Gogh Gogh ‹għòkħ›, Vincent van. - Pittore (Groot-Zundert, Brabante, 1853 - Auvers-sur-Oise 1890). La vita di questo grande artista olandese fu tragica come la sua arte. Sembra che fin dall'infanzia avesse una vita psichica inquieta, resa tale anche dal rapporto difficile fra lui e i genitori, che un anno ... Pont-Aven Località della Bretagna, dove intorno all’ultimo decennio dell’Ottocento operò un gruppo di artisti riuniti intorno alla personalità di P. Gauguin. I più significativi furono É. Bernard e P. Sérusier (1865-1927). Rifiutando lo stile descrittivo dell’impressionismo, la scuola di Pont-Aven propose una ... simbolismo Corrente artistica e letteraria sorta in Francia e diffusasi in Europa sullo scorcio del 19° sec. caratterizzata, in opposizione al realismo e al naturalismo, dalla tendenza a non rappresentare fedelmente il mondo esteriore ma a creare piuttosto il mondo della suggestione fantastica dei sogni per mezzo ... fauvisme Movimento artistico delineatosi in Francia nel primo decennio del 20° secolo. Il nome (da fauve, «belva») deriva da una frase sarcastica con cui il critico L. Vauxcelles commentò la presenza di quei pittori al Salon d’Automne del 1905. Il gruppo, che ebbe in H. Matisse la personalità più incisiva e catalizzatrice, ...
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    (1848 - 1903), nato a Parigi, ma vissuto dal nonno a Lima i primi sei anni della propria vita, amico di Vincent van Gogh (1853 - 1890), degli Impressionisti, riversa nell’espressione artististica la ricerca del paradiso perduto, in lui i
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    Flaminia Giorgi Rossi L'artista in fuga dalla civiltà Il nome del pittore francese Paul Gauguin è legato al mito dell'artista ribelle e vagabondo e alle sue fughe in Polinesia. Nell'arte del Novecento è anche il simbolo di un nuovo modo di dipingere: rapido, sintetico, libero da schemi e regole. Non ...
  • GAUGUIN, Paul
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Jean Alazard Pittore, nato a Parigi l'8 giugno 1848, morto l'8 maggio 1903 nell'isola di Hivaoa o Dominica delle Isole Marchesi. Da parte della madre discendeva da una scrîttrice d'origine peruviana, Flora Tristán; egli stesso visse qualche tempo a Lima, nel Perù. Impiegato di un agente di cambio, ...
Vocabolario
paulo maiora canamus
paulo maiora canamus ‹pàulo ...› (lat. «cantiamo cose un poco più nobili»). – Emistichio di Virgilio (Egl. IV, 1), spesso ripetuto come invito a trattare argomenti più elevati o per manifestare l’intenzione di passarvi.
pauliano
pauliano agg. [dal lat. tardo Paulianus]. – Che si riferisce al giurista romano Iulius Paulus (2° sec. d. C.): azione p. (nel diritto romano actio pauliana), in diritto civile, lo stesso che azione revocatoria (v. revocatorio).
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