Scrittore, filosofo e giornalista (St. Louis, Missouri, 1864 - Prince ton, New Jersey, 1937). Insegnò sanscrito e letterature classiche all'università di Harvard; dal 1909 al 1914 diresse The Nation a New York, tornò poi all'insegnamento a Princeton. È autore di una serie di volumi sulla filosofia di Platone, tra cui: Platonism (1917); The religion of Plato (1921); Hellenistic philosophies (1923); di molte opere sui principî del cristianesimo: The Christ of the New Testament (1924); Christ the word (1927); The catholic faith (1931); The sceptical approach to religion (1934). Avverso alla letteratura americana del suo tempo, propugnava per essa un contenuto spirituale e il suo affrancamento dalla tradizione e dall'imitazione europea. Queste posizioni critiche formarono il cosiddetto nuovo umanesimo di cui, insieme con I. Babbitt, M. fu principale esponente; esse trovarono espressione nei 14 volumi degli Shelburne essays (1904-33), che formano il più noto contributo critico, e nel On being human (1936).