Crutzen, Paul
Meteorologo e chimico olandese, nato ad Amsterdam il 3 dicembre 1933. Dopo aver completato gli studi di ingegneria civile e aver lavorato per alcuni anni nel settore delle costruzioni, si è trasferito (1959) presso il dipartimento di Meteorologia dell'Università di Stoccolma, dove ha lavorato come programmatore, collaborando all'elaborazione di modelli numerici applicati alle previsioni meteorologiche. Nel 1965 ha cominciato a interessarsi alla chimica dell'atmosfera, sviluppando un modello per la distribuzione delle diverse forme di ossigeno e studiando i processi fotochimici coinvolgenti l'ozono che avvengono nella troposfera (dove l'ozono costituisce un inquinante) e nella stratosfera (dove esso, invece, svolge una funzione essenziale di protezione della Terra dalla componente ultravioletta della radiazione solare). Nell'ambito dei suoi studi sulla chimica dell'ozono nell'atmosfera (grazie ai quali ha ricevuto, nel 1968, il dottorato in Meteorologia), C. ha riconosciuto, tra l'altro, l'azione catalitica esercitata dagli ossidi d'azoto nelle reazioni di decomposizione dell'ozono. Nel 1974 si è trasferito negli Stati Uniti, presso il National Center for Atmospheric Research a Boulder, in Colorado, insegnando al contempo presso l'università dello Stato del Colorado, a Fort Collins. Nel 1980, infine, è divenuto direttore della divisione di Chimica dell'atmosfera del Max-Planck-Institut für Chemie a Magonza.
Nel 1995 ha ricevuto, con M. Molina e F.S. Rowland, il premio Nobel per la chimica.
Le ricerche di C. sui processi chimici e fotochimici che avvengono nell'atmosfera si sono rivelate di grandissima rilevanza nel corso degli anni per lo studio dei meccanismi attraverso i quali può venire alterata la concentrazione di ozono nell'atmosfera. I suoi studi, in particolare, hanno aperto la strada alle successive ricerche di Molina e Rowland, che hanno messo in luce il meccanismo attraverso il quale i clorofluorocarburi, rilasciati nell'atmosfera da molteplici fonti industriali e domestiche, contribuiscono a tale fenomeno.
C. è autore di numerosi volumi e articoli scientifici. Tra i testi, si ricordano: Atmospheric change: an earth system perspective (1993) e Atmosphere, climate and change (1995), entrambi in collab. con T.E. Graedel. Tra gli articoli scientifici: Nitric acid cloud formation in the cold Antarctic stratosphere: a major cause for the springtime "ozone hole" (in collab. con F. Arnold), in Nature, 1986, 324, pp. 651-655; A mechanism for halogen release from sea-salt aerosol in the remote marine boundary layer (in collab. con R. Vogt e R. Sander), in Nature, 1996, 382, pp. 327-30.