PATRIZI NARO MONTORO, Saverio
– Nacque a Roma l'11 gennaio 1902, settimo e ultimo figlio del marchese Filippo, appassionato cultore di ornitologia, e di Maddalena Gondi.
Fu cognato di Alessandro Lessona, ministro delle Colonie, che aveva sposato sua sorella Marta. Al termine degli studi liceali si recò per la prima volta in Africa su incarico della Società romana di colonizzazione. La spedizione, partita nel novembre 1919 sotto la guida del barone Raimondo Franchetti, aveva per meta la Somalia meridionale; Patrizi vi si riunì attraverso Kenya e Zanzibar e rientrò in Italia nell'aprile 1920. Iniziò in questo periodo la collaborazione con il Museo di storia naturale di Genova, a cui donò ricchissime raccolte zoologiche.
Nel 1923 tornò in Somalia, nel Giuba, dove rimase sino al 1924, quando ritornò in Italia per adempiere agli obblighi militari. Di questa sua esperienza, accanto ai resoconti, rimase la convinzione nell'utilità dell'impresa coloniale italiana, ottica nella quale sono inquadrati tutti i suoi viaggi africani. Alle dichiarate finalità naturalistiche e venatorie, Patrizi univa apprezzamento per il sistema coloniale, senza tuttavia indulgere a esagerata retorica.
Nel 1926 organizzò con il bolognese Lorenzo Rosa una spedizione venatoria in Congo che lo tenne impegnato sino alla metà nel 1927. Del viaggio lasciò un dettagliato diario, in cui emerge, oltre al racconto della pratica cinegetica, anche un giudizio non sempre positivo sulla gestione belga della colonia.
Durante il ritorno in Italia, intrapreso per essere testimone al matrimonio del fratello Giovanni, seguì il corso del Nilo annotando notizie su Sudan ed Egitto. Dopo un anno ripartì al seguito della spedizione Franchetti nella Dancalia etiopica. Intenti segreti della missione miravano ad allacciare rapporti con i ras locali nella prospettiva di estendere l’influenza italiana sulla zona. A questo obiettivo non dichiarato si univano il tentativo di recupero delle salme dell'ultima spedizione di Giuseppe Maria Giulietti, le osservazioni scientifiche e i rilievi per la costruzione della camionale Assab-Dessié. Patrizi rientrò in patria nel febbraio 1929 per sposarsi con Giulia Carrega Bertolini di Lucedio.
Nel marzo 1931, immediatamente dopo la conquista italiana delle oasi cirenaiche, si recò in Libia su incarico del Museo di Genova, che gli affiancò il preparatore Carlo Confalonieri. Di questo viaggio, che lo vide presente a Gialo per più di un mese e per pochi giorni nell'oasi di Cufra con il chiaro intento di ribadirne l'italianità, lasciò un resoconto pubblicato sulla rivista Genova e un diario dattiloscritto con disegni e fotografie. Confalonieri rimase a Cufra sino quasi alla fine di luglio; Patrizi lasciò la Libia ai primi di giugno, rientrando in Italia per la nascita del secondogenito Paolo. La profonda conoscenza dell'ambiente africano e la consapevolezza della necessità della sua tutela gli valsero l'incarico di rappresentare l'Italia alla Conferenza internazionale di Londra sulla protezione della fauna e della flora nel novembre 1933.
In questo periodo iniziò a praticare la speleologia e, assieme ai soci del Circolo speleologico romano, esplorò alcune grotte del Lazio tra il 1933 e il 1939, attività che proseguì rientrato in Italia, al termine della guerra.
Nel giugno 1934 sbarcò nuovamente in Somalia con lo scopo di raccogliere materiale per il Museo coloniale di Roma e per quello di Genova, che aveva organizzato la spedizione. Nei due mesi in cui si trattenne in Africa visitò il basso e l'oltre Giuba mettendo assieme una ricca messe di osservazioni e di raccolte naturalistiche.
Nel 1936 fu inviato in Egitto in qualità di addetto coloniale presso la legazione d'Italia al Cairo, dove restò sino al 1937. L'anno successivo diresse l'ufficio della sovraintendenza alla Caccia del governo dell'Africa Orientale Italiana, dove collaborò al progetto, mai realizzato a causa degli eventi bellici, della creazione del primo parco nazionale coloniale italiano nel basso Giuba e alla stesura della legislazione venatoria.
Allo scoppio del conflitto mondiale Patrizi, che si trovava ad Addis Abeba, fu richiamato alle armi come ufficiale del gruppo squadroni dei cavalieri di Neghelli. Dopo la caduta di Addis Abeba e un periodo trascorso in regime di occupazione da parte degli inglesi, fu internato, dal settembre 1942 al dicembre 1943, nel campo prigionieri di guerra di Londiani, in Kenya. L'anno successivo fu trasferito a Edoret e, successivamente, a Nairobi dove gli fu consentito di collaborare con il Coryndon Museum.
Rientrò in Italia nel 1946, anno a partire dal quale si dedicò alle ricerche entomologiche su formiche e mirmecofili raccolti nei suoi viaggi e durante la prigionia e alla biospeleologia. Esplorò numerose grotte, sia in Lazio che in altre regioni, in particolare in Sardegna. Nel 1952 fu nominato ispettore onorario per la conservazione dei monumenti e degli oggetti di antichità e arte del comune di Cerveteri.
Nel 1953 tornò in Congo per rappresentare nuovamente l'Italia alla Conferenza sulla fauna e flora africana e fu nominato commissario governativo dell'Istituto nazionale di entomologia di Roma. Dal 1955 fu membro della Commissione per la tutela del paesaggio.
L'anno successivo compì la sua ultima campagna di ricerche nel Mediterraneo orientale (Grecia e Anatolia) a bordo della Vema su incarico del Lamont Geological Observatory (Columbia University) e dell'Istituto italiano di paleontologia umana di cui era socio.
Membro della Società entomologica italiana, venne nominato conservatore onorario del Museo di Genova nel gennaio 1957.
Morì in un incidente automobilistico sulla via Aurelia nei pressi di Roma, il 21 febbraio dello stesso anno.
Opere. Congo 1926-1927 diario di caccia, Firenze 2005; La missione scientifica genovese all'oasi di Cufra (marzo-luglio 1931), in Genova: rivista municipale, 1932, 12, n. 1, pp. 1-6; Note ed osservazioni sulla fauna e la flora della Dancalia Italiana meridionale, in Atti della Pontificia Accademia delle Scienze Nuovi Lincei, LXXXVI, 1933 pp. 254-275; Spedizione zoologica del marchese Saverio Patrizi nel basso Giuba e nell'Oltregiuba. Parte narrativa, in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, 1935, n. 58, pp. 1-28; Commento sugli animali protetti in modo assoluto (ordinamento della caccia nell'A.O.I.), Roma 1937; Le principali antilopi dell' Africa orientale italiana, Roma 1937; La raccolta zoologica della Sovraintendenza alla caccia in Addis Abeba, in Bollettino di idrobiologia, caccia e pesca dell'Africa Orientale Italiana, I, 1940, pp. 94-106; Alimentazione del Cudù maggiore (Strepsiceros strepsiceros chora) del nord dell'Eritrea, ibid., pp. 12-13; Nella riserva del Didessa, ibid., pp. 56-69; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa orientale I. Descrizione di un nuovo genere e di una nuova specie di Formiche del Kenya, in Bollettino dell'Istituto di entomologia dell'Università di Bologna, XV (1943-46), pp. 292-296; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa orientale II. Microdaceton leakeyi n. sp. (Hymenoptera: Formicidae), ibid., XVI (1947), pp. 219-221; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa Orientale III. Nuovi generi e nuove specie di Coleotteri Stafilinidi, ibid., pp. 222-233; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa Orientale IV. Descrizione di un nuovo genere e di una nuova specie di Stafilinide dorilofilo dello Scioa e relative note etologiche (Coleoptera Staphylinidae), ibid., XVII (1948-49), pp. 158-167; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa Orientale V. Note etologiche su Myrmechusa Wasmann (Coleoptera Staphylinidae), ibid., pp. 168-173; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa Orientale VI. Crateropsis elmenteitae nuovo sottogenere aberrante di Solenopsis Westw., ibid., pp. 174-176; Contribuzioni alla conoscenza delle Formiche e dei Mirmecofili dell'Africa Orientale VII. Jeannellusa Giacquintoi n. sp. e note circa il genere Dorylocratus Wasm. (Coleoptera Staphylinidae), ibid., XVIII (1950-51), pp. 259-267; Grotta dei pipistrelli, in Notiziario del Circolo speleologico romano, 1950, n. 4, pp. 1-3; Contributo del Circolo speleologico romano allo studio della fauna cavernicola laziale e delle regioni limitrofe, rel. inviata al Congresso mondiale di Speleologia, Monterrey (Messico, 1950), ibid., pp. 15-21 (con M. Cerruti); Sulla fauna della Grotta del Busento, ibid., 1951, n. 5, pp. 1-4 (con M. Cerruti); Osservazioni biologiche relative alla Grotta del Cavallone o della Figlia di Jorio sulla Majella, ibid., pp. 6-8 (con M. Cerruti); Esplorazione della Grotta di S. Oliva, dell' Arnale Cieco e dell'Ovuso (Cori), ibid., pp. 23-24 (con A. Segre); Notizie preliminari sulla biologia di alcune grotte della Provincia di Sassari, ibid., 1952, n. 6, pp. 13-20; Ricerche biologiche in alcune grotte della Sardegna meridionale, ibid., pp. 20-21; La seconda campagna speleologica al Busento. Cenno biologico, ibid., 1954, n. 7, pp. 2-4; Materiali per un primo elenco della fauna cavernicola del Lazio e delle regioni limitrofe (Toscana esclusa), ibid., pp. 22-34; Nuovo genere e nuova specie di Pterostichide troglobio della Sardegna orientale (Coleoptera Caraboidea, Fam. Pterostichidae, Trib. Molopini), in Fragmenta Entomologica, 1955, n. 2, pp. 29-40; Sardulus spelaeus n.gen. n.sp. (Coleoptera Histeridae), ibid., pp. 47-53; Nota preliminare su alcuni risultati di ricerche biologiche in grotte della Sardegna, in Atti del VII Congresso nazionale di speleologia... 1955, Como 1956, pp. 202-208.
Fonti e Bibl.: E. Tortonese, S. P., in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, 1957, n. 69, pp. 371-374; E. Zavattari S. P., in Memorie della Società entomologica italiana, 1957, n. 36, pp. 137-142; R. Gestro in J. Obenberger, Buprestides recueillis dans l'Afrique orientale tropicale par le marquis S. P., in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, 1922, n. 49, pp. 317-318; R. Franchetti, Nella Dancalia etiopica. Spedizione italiana 1928-29, Milano 1930, passim; B. Pittaluga, Le spedizioni in Africa di S. P., in Miscellanea di storia delle esplorazioni, XX (1995), pp. 287-309; E. Borgo - M. Brunetti - V. Raineri, Il diario della missione zoologica all'oasi di Cufra nel dattiloscritto del marchese S. P., in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova, 1996, n. 91, pp. 293-339.