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PATRIMONIO di San Pietro

di Giorgio Falco - Enciclopedia Italiana (1935)
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PATRIMONIO di San Pietro

Giorgio Falco

L'espressione patrimonium Beati Petri, che indicò in origine i beni fondiarî della Chiesa romana, venne a significare col tempo, e definitivamente dal sec. XII-XIII, lo stato della Chiesa.

Il sec. VIII segna il momento critico in cui la Chiesa, di fronte alla sovranità dell'impero, afferma, di fatto, più decisamente la sua indipendenza nel governo del ducato romano e si costituisce erede dei dominî bizantini conquistati dai Longobardi, che o vengono restituiti per diretto intervento papale, o sono riconquistati con l'aiuto dei Franchi. Primo nucleo del Patrimonio furono i luoghi di Ameria, Orte, Bomarzo e Bieda, consegnati nel 741 da Liutprando a papa Zaccaria, col riconoscimento a favore dei santi Pietro e Paolo degli antichi diritti imperiali. Attraverso le lotte con gli ultimi re longobardi e l'alleanza coi Franchi esso si consolidò su tutto l'odierno Lazio e si estese al ducato di Spoleto, all'Esarcato, alla Pentapoli; più tardi comprese, per l'investitura conferita dalla Chiesa ai Normanni, l'Italia meridionale e la Sicilia; per l'eredita della contessa Matilde di Canossa (1115), i beni matildini. Tuttavia sino al termine del sec. XII il dominio pontificio fu assai spesso più che altro nominale per i conflitti con l'Impero e le resistenze dei potentati locali.

I momenti più importanti delle relazioni del Patrimonio con l'Impero sono segnati in questo periodo dal diploma di Ludovico il Pio dell'817, dalla Constitutio Romana di Lotario dell'824, dai diplomi di Ottone I e di Enrico II, rispettivamente del 962 e del 1020, infine dagli atti della pace di Venezia (1177) che riconosceva alla Chiesa le terre comprese fra Acquapendente e Ceprano.

Gli sforzi secolari della Chiesa per l'instaurazione dello Stato culminarono con Innocenzo III, che, in circostanze particolarmente felici, ottenne da Ottone IV nel 1201 il riconoscimento di tutti i territorî ai quali per uno o per altro titolo aveva ambito la Santa Sede nei secoli precedenti: le terre comprese fra Radicofani e Ceprano, l'Esarcato, la Pentapoli, la marca d'Ancona, il ducato di Spoleto, i beni matildini, il comitato di Bertinoro, il regno di Sicilia. Dall'età e dall'opera di Innocenzo III data il primo generale ordinamento amministrativo e una delimitazione territoriale del Patrimonio, che sarà fondamento di tutta la sua storia successiva.

Alla crisi dell'esilio avignonese, che lascia libero giuoco alle competizioni locali e alla formazione delle signorie, fa argine per breve tempo l'opera albornoziana, intesa più a restaurare e a disciplinare la vecchia impalcatura dello Stato, che non a innovare. Ai disordini dello scisma e dell'età conciliare, pongono fine Eugenio IV e Niccolò V; alle dissipazioni nepotistiche di Sisto IV, Alessandro VI, Paolo III, sticcessivamente la riconquista della Romagna per opera di Giulio II, il divieto di Pio V contro l'alienazione delle terre della Santa Sede (29 marzo 1567), infine le riorganizzazione su base moderna dello Stato da parte di Sisto V. Parma e Piacenza, concesse da Paolo III ai Farnese, passarono, alla loro estinzione, ai Borboni, mentre i ducati di Ferrara e di Urbino ritornarono alla Chiesa rispettivamente nel 1598 e nel 1631.

Disfatto da Napoleone e ricostituito dal congresso di Vienna, il Patrimonio entrò a far parte del regno d'Italia in seguito alla spedizione delle Marche del 1860, all'occupazione di Roma nel 1870 e ai relativi plebisciti.

Col nome di Patrimonium Beati Petri in Tuscia si indicò dal sec. XIII la provincia dello Stato pontificio comprendente la Tuscia romana, cioè il Lazio a nord-ovest del basso Tevere; la denominazione, con questo significato ristretto, si perpetuò anche nei secoli seguenti (v. tuscia).

Bibl.: Per le pubblicazioni anteriori al 1904 si veda A. Brackmann, Patrimonium Petri, in Realencyklopädie für protestantische Theologie und Kirche, XIV, p. 767 segg.; fra le più recenti, numerosissime, L. Duchesne, Les premiers temps de l'état pontifical, 2ª ed., Parigi 1902; A Crivellucci, Storia delle relazioni tra lo Stato e la Chiesa, III, Pisa 1909; Eitel, Der Kirchenstaat unter Klemens V., Berlino e Lipsia 1907; A. C. Flick, The decline of the Medieval Church, Londra 1930; L. v. Pastor, Storia dei papi dalla fine del Medioevo, I segg., 1910 segg.; M. Moresco, Il Patrimonio di S. Pietro. Studio storico giuridico sulle istituzioni finanziarie della Santa Sede, Torino 1916.

Vedi anche
Stato Pontificio Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870. 1. L’origine Lo Stato Pontificio, Stato nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio di S. Pietro (➔) sul ducatus bizantino. Alla metà dell’8° sec. il duca come ... Pàolo III papa Pàolo III papa. - Alessandro Farnese (Canino 1468 - Roma 1549). Papa dal 1534, il suo pontificato fu segnato soprattutto dalla reazione contro il protestantesimo. Approvò l'ordine dei gesuiti, costituì la Congregazione del Sant'uffizio (Inquisizione romana, 1542) e infine, nel dicembre 1545, convocò ... Lazio Regione dell’Italia centrale (17.236 km2 con 5.561.017 ab. nel 2008, ripartiti in 378 Comuni; densità 323 ab./km2). Si affaccia sul Mar Tirreno tra la foce del Chiarone e quella del Garigliano, mentre all’interno manca di confini naturali, salvo per brevi tratti. Capoluogo di Regione è Roma. ● Nell’antichità ... Colónna Colónna. - Famiglia romana; suo capostipite è Pietro, figlio del conte di Tuscolo Gregorio II ed erede della parte di signoria comprendente Monteporzio e il castello di Colonna; fin dal principio del 12º sec. Pietro, avversario e poi alleato di papa Onorio II, aveva assunto l'appellativo de Columna. ...
Altri risultati per PATRIMONIO di San Pietro
  • Patrimonio di San Pietro
    Enciclopedia on line
    Nome che indicò prima genericamente i beni fondiari della Chiesa (a Roma e in altre regioni anche fuori d’Italia), poi, dall’8° sec., lo Stato della Chiesa. Il P. ebbe origine dalla donazione di terre (Amelia, Orte, Bieda, Bomarzo) fatta dal re longobardo Liutprando nel 741 a papa Zaccaria, in aggiunta ...
  • Patrimonio di San Pietro
    Dizionario di Storia (2011)
    Espressione che indicava inizialmente i beni fondiari posseduti dalla Chiesa, e, a partire dal sec. 8°, più propriamente lo Stato della Chiesa. Le origini del patrimonio sono tradizionalmente rinvenute nella donazione di Sutri al papato da parte del re longobardo Liutprando (728), ampliata nel 741 e ...
  • PATRIMONIUM SANCTI PETRI
    Federiciana (2005)
    Patrimonium Sancti Petri Sandro Carocci La definizione di Patrimonium sancti (o beati) Petri per i possessi temporali della Chiesa si diffuse nelle fonti pontificie del XII sec. e dei primi decenni del XIII, affiancandosi e sostituendosi a espressioni anteriori, come quella di Terra sancti Petri, ...
Vocabolario
patrimònio
patrimonio patrimònio s. m. [dal lat. patrimonium, der. di pater -tris «padre»]. – 1. a. Il complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona (fisica o giuridica) possiede: amministrare il proprio p.; accrescere, sperperare, consumare...
san
san agg. – Forma tronca di santo, in uso davanti a nomi proprî maschili che cominciano con consonante semplice (san Bartolomeo, san Vittore), compresa la z (san Zanobi), o con muta + liquida (san Gregorio), più di rado con s impura (san...
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