patrimonialismo
Dottrina del cosiddetto Stato patrimoniale, diffusa nella pubblicistica tedesca tra 18° e 19° secolo. Già il diritto territoriale prussiano del 1794 prevedeva la giurisdizione patrimoniale legata alla proprietà della terra (patrimonium); l’idea di una appropriazione privata di diritti in via di principio pubblici fu quindi alla base della dottrina dello Stato patrimoniale. Secondo C.L. von Haller (1825), tale tipo di Stato costituiva l’evoluzione degli Stati patriarcali, derivanti a loro volta dalla proprietà originaria di un signore sulla terra. R. von Mohl (1859) individuava vari tipi di Stato patrimoniale: lo Stato feudale, la monarchia militare feudale e la città-Stato dominante. Autori come O. Hintze videro invece nello Stato prussiano l’esempio più tipico di Stato patrimoniale. Nel 20° sec. fu M. Weber a sistematizzare il concetto di p., interpretandolo anch’egli come un’evoluzione del sistema patriarcale (dalla «comunità domestica» al «dominio fondiario», dalla costruzione di adeguati apparati al sorgere dello Stato patrimoniale), ma applicandolo a una gamma assai ampia di fenomeni storici (dall’antico Egitto all’assolutismo francese). Tra gli studiosi si è in seguito affermata la tendenza a delimitare tale concetto. Tuttavia, rifacendosi a Haller, autori come S.N. Eisenstadt (1963) continuano a considerare il p. come uno sviluppo del patriarcalismo, definendo patrimoniali quei sistemi con un basso livello di articolazione interna, come quelli dell’antico Egitto, e degli imperi assiro, babilonese, sassanide e carolingio, tutti gravitanti attorno a un oikos patriarcale. Sulla medesima linea si collocano le tesi di R. Pipes (1974), secondo il quale la Russia tra il 12° e il 17° sec. rientrerebbe a pieno titolo nella categoria dei sistemi patrimoniali.