ADAMSON, Patrick
Nacque a Perth (Scozia) nel 1537; studiò a S. Andrews, e nel 1563 fu nominato ministro a Ceres, in Fife; pubblicò versi latini, De Papistarum superstitiosis ineptiis contro i cattolici di Aberdeen. Recatosi in Francia, un poema latino per la nascita del figlio di Maria Stuarda, dove il neonato (che fu Giacomo I d'Inghilterra) era salutato serenissimus princeps di Scozia, Irlanda, Inghilterra e Francia, lo fece imprigionare; liberato per intercessione della regina, si recò a Padova e a Ginevra. Al ritorno in Francia, a causa della guerra civile, si nascose a Bourges; quindi in Scozia, e nel 1572 pubblicò un Catechismus latino sermone redditus in quattro libri; coprì qualche carica, e nel 1576 (ottobre) fu nominato arcivescovo di St. Andrews. Aveva da poco cambiato il cognome di Consteane, o Costantine, in Adamson. In tale qualità iniziò la lotta contro i presbiteriani, specialmente vivace dopo che, tornato da Londra, dov'era stato ambasciatore di Giacomo I a Elisabetta, suggerì in parlamento varie misure contro di loro. Attaccato varie volte da Giacomo e Andrea Melville, dopo una prima scomunica ritirata, fu condannato definitivamente, e il re lo abbandonò. Il Melville ottenne che la scomunica fosse tolta, previa ritrattazione, non sappiamo quanto sincera (si dubita dell'autenticità del testo, pubblicato in appendice ai Poemata di Mevin, 1620). Morì nel 1592, poco prima del trionfo definitivo dei presbiteriani. È descritto come uomo d'ingegno vivace, ma di carattere difficile e discutibile. Notevoli le versioni latine di libri biblici (Giobbe, Lamentazioni, Apocalisse).
Bibl.: Scritti dell'A.: Poemata sacra studio ac industria Th. Voluseni il genero Thomas Wilson), Londra 1619; De sacro Pastoris munere, ivi 1619 (in appendice una biografia, del Wilson); Refutatio libelli de regimine Ecclesiae Scotianae, ivi 1620; su lui, A. H. B[ullen] in Dictionary of National Biography, I, s. v.