CHEREAU, Patrice
Regista teatrale francese, nato a Lézigné il 2 novembre 1944. Debutta nel 1964 dirigendo un gruppo di liceali nel melodramma di Hugo, L'Intervention. Assunta nel 1966 la direzione del teatro di Sartrouville, Ch. allestisce Les soldats di Lenz, imponendosi all'attenzione del teatro internazionale: alla citazione brechtiana, cui erano improntate le regie immediatamente successive a un soggiorno di studio a Berlino (Fuente Ovejuna di Lope de Vega, L'héritier du village di Marivaux e L'affaire de La Rue de Lourcine, commedia musicale tratta da Labiche), si sostituisce qui uno stile più originale − anche se si è parlato di un'influenza di Strehler −, che si distende nella narrazione, grazie alla giustapposizione di generi diversi, a un uso dilatato dello spazio scenico che coinvolge anche la platea, a una libera fruizione dei testi e all'uso, sempre meno straniante, della musica, per ricostruire contemporaneamente l'avventura umana dell'eroe e il panorama sociale che la contiene.
Nel 1968 dirige Le prix de la révolte au marché noir di D. Dimitriadis, in cui Ch. propone una lettura del ''maggio'' come allestimento scenico di un ''teatro della crudeltà''; l'anno seguente il Dom Juan di Molière; nel 1970 il Toller di T. Dorst per il Piccolo Teatro di Milano. In questi allestimenti si fa più evidente il problema del rapporto tra intellettuale e società, che ispira tutte le messe in scena del regista. Nel 1973, dopo una memorabile direzione de La dispute di Marivaux, decide di dedicarsi al cinema, prima con il telefilm Le compagnon, quindi con La chair de l'orchidée (1974), Judith Therpauve (1978), l'Homme blessé (1982), premiato al festival di Cannes; in questo periodo di riflessione sul ruolo del teatro si colloca inoltre il lungo lavoro (1976-80), condotto con grande autonomia e notevole modernità, sull'Anello dei Nibelunghi wagneriano per il festival di Bayreuth, alla ricerca delle tracce superstiti di teatro totale. Nel 1981 riemerge da questa esperienza con una nuova attenzione agli aspetti psicologici della messa in scena, allestendo nel 1981 il Peer Gynt di Ibsen, che gli varrà il premio della critica francese per il miglior regista teatrale. Oltre a dirigere dalla stagione 1973-74, assieme a R. Planchon, il Théâtre National Populaire, dal 1982 è a capo del Théâtre des Amandiers a Nanterre, scuola di teatro e luogo di incontro per giovani registi. Per la Scala di Milano ha allestito nel 1984 un apprezzato Lucio Silla di Mozart.