PATIENTIA
Il nome e la personificazione della patientia Augusti si trovano solo su denari di Adriano dell'anno 127; P. è seduta; nella mano sinistra tiene uno scettro e stende la destra. In questa immagine si è voluto riconoscere la forza di resistenza dell'imperatore, afflitto da grave malattia durante l'ultimo periodo del suo regno. Vi sono sostenitori anche di un'altra concezione: sotto P. verrebbe intesa la tenacia spirituale e fisica dell'imperatore, provata da tanti viaggi e campagne faticose. Entrambe le interpretazioni sono errate, il gesto stesso della mano tesa richiede un'altra spiegazione. La rappresentazione della patientia Augusti è identica alle immagini contemporanee dell'Indulgentia, cioè il riguardo amichevole e umano rispetto al benessere altrui; i loro nomi vengono collegati a Humanitas, ricordata da Plinio in una lettera diretta a Traiano. Si può ritenere sicuramente che in questo caso per P. s'intenda ciò che i Greci chiamavano filantropia, una virtù quindi dell'imperatore, che non vuole esprimere uno stato temporaneo o un carattere individuale del principe, ma il suo spirito umanitario, costantemente esercitato, sempre pronto alla grazia, dimostrata verso i suoi sudditi.
Bibl.: G. Wissowa, Religion und Kult. d. Römer2, Monaco 1912, II, p. 386; P. L. Strack, Römische Reichsprägung, Stoccarda 1931 ss., II (Hadrian), p. 123; M. Grant, Roman Imeprial Money, Londra 1954, pp. 168, 264.