PASSO
. È il termine geografico più comunemente usato per indicare i punti più bassi nella linea di displuvio fra due corsi d'acqua, attraverso i quali si può più agevolmente passare da un bacino all'altro. Passi, in questo significato, s'incontrano anche in regioni pianeggianti o appena rilevate; si designano allora talvolta col nome di soglie o porte, e talune hanno un'importanza grandissima per le comunicazioni, come la Porta burgundica, tra i bacini del Rodano e del Reno, la Porta morava, tra i bacini del Danubio e della Vistola, ecc. Ma i passi veri e proprî sono caratteristici delle regioni montuose; una ricca nomenclatura dialettale esiste per indicarli, quasi in ogni regione d'Italia: ad es., col (o anche colla) in Piemonte; forca, forcola nelle Alpi Centrali; bocca, bocchetta nell'Appennino settentrionale e centrale e in quest'ultimo anche porta, portella e talora vado; in Sardegna genna; in Corsica foce; ecc. Si fa talora distinzione, dal punto di vista morfologico, tra i passi che rappresentano soltanto intaccature di una cresta montuosa e perciò sono da considerarsi come accidenti morfologici di questa, e i passi che sono invece così profondamente incisi nella montagna da rappresentare piuttosto sezioni, appena un po' rilevate, dei due solchi vallivi, che essi congiungono (corridoi).
Dal punto di vista dell'origine, si distinguono passi strutturali e passi di erosione. I primi sono connessi con gli stessi processi tettonici del ripiegamento di una cresta montana; ad es., quando fra due sezioni corrugate rimane per qualsiasi ragione una lacuna; ovvero anche quando fra due rilievi vulcanici che tendono a fondersi insieme, rimane un'area depressa interposta. I secondi, molto più frequenti, sono connessi con l'opera degli agenti demolitori e si hanno, ad es., come risultato dell'azione erosiva esercitata dai torrenti che dànno origine ai due opposti corsi d'acqua sulla cresta divisoria, ovvero si generano fra due sistemi di circhi glaciali che intaccano le opposte pareti della catena stessa, ecc. Nelle Alpi e in altri sistemi montuosi che hanno subito intensamente la glaciazione quaternaria, alcuni passi rappresentano i luoghi depressi attraverso i quali le lingue ghiacciate trasfluivano da un versante all'altro (passi di trasfluenza); alcuni dei passi più importanti del sistema alpino hanno questa origine. Nei rilievi di regioni aride sembra che l'azione demolitrice del vento possa pure dare origine a intaccature, che assumono la funzione di passi.
Nelle regioni montuose i passi hanno una grandissima importanza antropica perché, insieme con i solchi vallivi che essi congiungono sui due opposti versanti, rappresentano le vie naturali di comunicazione e sono di solito percorsi da strade, talora anche da ferrovie (Brennero, Tarvisio). Nei sistemi montuosi, che, come le Alpi, s'interpongono fra regioni fittamente popolate, sezioni dove parecchi passi convergono o si associano acquistano perciò particolare valore: l'esempio più segnalato è forse la regione del San Gottardo. Il possesso di questi sistemi di passi diede origine talvolta a formazioni politiche autonome (stati di passo: Savoia, Grigioni), ma la vita di questi è sempre effimera, poiché, ove essi non acquistino consistenza incorporando territorî di pianura posti ai piedi della regione montuosa, finiscono facilmente per essere inglobati in formazioni politiche più estese. Per gli stati i cui confini sono segnati da creste montuose, i passi rappresentano sempre punti delicati della linea di frontiera; spesso lo stato più forte tende ad assicurarsi entrambi gli accessi (dai due lati dello spartiacque) a un passo particolarmente frequentato.
Bibl.: J. Sölch, Studien über Gebirgspässe, in Forschungen zur deutschen Landes- und Volkskunde, Stoccarda 1908; A. Haushofer, Pass-Staaten in den Alpen, cap. 1° e 2°, Berlino 1928; A. Philippson, Studien über Wasserscheiden, Lipsia 1888.