passivo
Termine tecnico della filosofia aristotelico-scolastica, usato una sola volta, in Cv II V 18; qualifica la natura o " essere proprio " dei cieli, detta appunto passiva in quanto ‛ patisce ' o ‛ subisce ', cioè ‛ accoglie ', essendo a questo ordinata, il movimento circolare impresso non corporalmente, ma solo intendendo, da vertù motrice. Il termine, nel lessico filosofico, vale l'aristotelico παθητικός, passivus, che, in opposizione ad activus - ποιητικός, indica un ‛ soggetto ' disposto a essere modificato, cioè a ricevere l'azione di un principio attivo già in atto (cfr. Metaph. IV 15, 1021a 15 ss.). Tale principio in atto è, nel luogo di D., l'intelligenza motrice.