VOCI, Pasquale
Giurista, nato a Catanzaro il 24 gennaio 1914. Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'università di Roma (1933), e dopo un breve periodo d'insegnamento, come professore incaricato, nell'università di Messina, divenne professore straordinario e poi ordinario di Diritto romano presso la stessa università (dal 1939). Dal 1949 insegnò Diritto romano nella facoltà di Giurisprudenza dell'università di Padova, dove diresse per molti anni l'Istituto di Diritto romano e di Storia del diritto.
Le prime opere sono di forte e già sicura impostazione dogmatica e toccano alcuni dei temi più studiati e discussi dalla dottrina dell'epoca. In particolare sono da segnalare l'ampio lavoro su L'errore nel diritto romano (1937) e poi quelli dedicati a Risarcimento del danno e processo formulare (1938) e a Risarcimento del danno e pena privata nel diritto romano classico (1939). Dopo la guerra V. pubblicò una serie di altri importanti lavori, sempre nella prospettiva dogmatica dell'''istituto'' (La dottrina romana del contratto, 1946; Modi di acquisto della proprietà (Corso di diritto romano), 1947), fino al volume Le obbligazioni romane (Corso di Pandette) - Il contenuto dell'obligatio, i, 1 (1969). V. inoltre dedicò la sua attenzione al vastissimo campo del diritto ereditario romano (Diritto ereditario romano, i, Introduzione - Parte generale, 19672, e ii, Parte speciale, 19632), giungendo a sintesi tuttora fondamentali. L'apparato dogmatico coesiste, in effetti, con una minutissima ricostruzione della casistica delle fonti: cosicché tutti i particolari di un ordinamento così completo e complesso ricevono giusta luce e al tempo stesso vengono inseriti in un quadro più ampio. Di questo periodo sono anche le nitide Istituzioni di diritto romano (19543). Più tardi l'interesse per la didattica si esprimerà ancora nel Piccolo manuale di diritto romano, i. Parte generale (1979), e nel Manuale di diritto romano, i. Parte generale (1984). Una svolta di grande importanza si riscontra nell'ultima produzione scientifica: a partire dagli anni Settanta, una serie di ampi saggi viene infatti dedicata a rivisitare storicamente una serie di istituti cruciali; di questa nuova metodologia, non dichiarata, ma emergente dalla stessa ricerca, sono testimonianza soprattutto i lavori raccolti nel secondo volume degli Studi di diritto romano (2 voll., 1985). Da segnalare infine, per l'impegno metodologico e scientifico, i Nuovi studi sulla legislazione romana del Basso Impero (1989).