DI CAGNO, Pasquale
Nacque a Bari il 27 genn. 1888 da Francesco e Olimpia Milella. Dimostrò precocemente attitudine alla musica e si dedicò allo studio della chitarra e del pianoforte, frequentando nel contempo il liceo classico. In seguito prese lezioni di violino da un maestro, Giuliani, e successivamente di armonia e di composizione dal maestro P. La Rotella, con il quale raggiunse ottimi risultati e poté avviare i primi contatti con l'ambiente musicale.
La casa editrice Sonzogno si interessò alle sue composizioni, sia di musica da camera sia orchestrali. Nel 1911, in occasione del cinquantenario del Regno d'Italia, il D. presentò alcuni lavori al teatro Petruzzelli di Bari, tra cui una Suite, che diresse personalmente. Nello stesso anno vinse il concorso per compositori, indetto dal Corriere delle Puglie, con la canzone Amor'a mme, per voce ed orchestra. Risale a quell'epoca la costituzione di una formazione da camera, la Società del quartetto da lui diretta, che ebbe notevole risonanza nell'ambiente musicale barese. Il gruppo si sciolse quando il compositore si trasferì a Milano, intorno al 1912, per intraprendere l'attività direttoriale. Qui ebbe l'opportunità di inserirsi nell'ambiente musicale della Scala, dove conobbe A. Toscanini, con il quale intraprese un intenso rapporto di collaborazione; lo sostituì anche alla direzione dell'orchestra del teatro milanese, in un concerto tenuto nella sala del conservatorio, eseguendo la propria Suite, in cinque tempi. Nel 1924 terminò le musiche di Frida, dramma in tre atti, su libretto di G. Adami: l'opera venne rappresentata al Petruzzelli di Bari nello stesso anno, sotto la direzione di F. Russo, con buon successo di pubblico e di critica.
Tra i protagonisti erano E. Basich, nel ruolo di Frida, ed E. Benedetti, N. Del Ry, C. Cavallini, F. Languasco, P. Mariani e P. Chiarella. Toscanini progettò, negli anni successivi, la messa in scena di Frida alla Scala ma, per la sua partenza dall'Italia, il programma non venne realizzato. Nello stesso anno la Sonzogno pubblicò una riduzione per canto e pianoforte dell'opera e nel 1932 Frida venne rappresentata con successo al teatro S. Carlo di Napoli.
Il D. compose in seguito Passiflora, opera in un atto, su libretto di O. Nigro, e Ondina, in tre atti, tratto dallo Ius primae noctis dello stesso Nigro. Nel 1933 Radio Bari trasmise la Chanson-dance, per canto e pianoforte. Risale a questo periodo la stesura di Maremma, definita dall'autore "acquaforte in un atto", su libretto di G. Adami. L'opera fu presentata a un concorso alla Scala e il D., per l'occasione, adottò lo pseudonimo di Costante Costanti; il lavoro però non venne preso in molta considerazione dalla giuria milanese. La sua produzione artistica subì un rallentamento negli anni successivi, come pure l'attività direttoriale ed il D. si allontanò gradualmente dalla scena musicale. La diffusione della sua produzione artistica fu ostacolata dalla distruzione dell'archivio della Casa Sonzogno, che conteneva i suoi lavori, nel corso della seconda guerra mondiale. A causa del conflitto andarono distrutte anche le lastre già incise per la stampa di Ondina, depositate in una tipografia lombarda. Mentre in Italia il discorso musicale sembrava definitivamente interrotto, negli Stati Uniti il figlio Walter promosse una serie di iniziative per diffondere le opere principali del padre. Nel 1961, in occasione della manifestazione "Mezzo secolo di musiche italiane", tenuta presso la Carnegie Hall di New York, vennero eseguiti alcuni brani dei suoi lavori, mentre nell'agosto 1965 venne trasmesso un programma di sue musiche alla radio italiana.
Il D. morì il 27 ott. 1965 a Milano.
Nel novembre del 1966la RAI trasmise Maremma, mentre la prima rappresentazione, postuma, del lavoro fu realizzata il 27 genn. 1968, al teatro Petruzzelli, sotto la direzione di S. Massaron.
Fra gli altri lavori si ricordano la Improvvisazione cromatica su tema di valzer e Gavotta e scherzo. Il D. - che si era occupato anche della critica musicale, collaborando per diverso tempo con la Gazzetta del Mezzogiorno di Bari - deve la sua notorietà di compositore alla Frida, opera che rientra in pieno nell'ambito della corrente verista. Anche se non riuscì ad inserirsi completamente nell'ambiente musicale del suo tempo, è oggi considerato uno dei massimi esponenti della cultura musicale pugliese contemporanea.
Fonti e Bibl.: A. De Angelis, Cento anni di vita del teatro di S. Carlo (1848-1948), Napoli 1948, p. 124; P. Sorrenti, Imusicisti di Puglia, Bari 1966, p. 86; A. Giovine, Musicisti e cantanti lirici baresi, Bari 1968, pp. 29 s.; T. Celli, In memoria di P. D., in Ripresa nazionale, rassegna economico sociale, organo del Centro di documentazi one e valorizzazione dell'operosità italiana, 10 ottobre 1968; A. Caselli, Catalogo delle opere liriche pubblicate in Italia, Firenze 1969, pp. 142 s.; A. Giovine, Il teatro Petruzzelli di Bari. Stagioni liriche dal 1903 al 1969, Bari 1971, pp. 67, 170; F. Cella, Aspetti e problemi dell'opera, in Storia dell'opera (UTET, III, 2), Torino 1977, p. 283; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 143; Suppl., p. 253; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1928, pp. 184 s.; Diz. enciel. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, p. 491.