CALVI, Pasquale
Patriota, nato a Messina il 13 febbraio 1794, morto a Castellammare del Golfo il 20 settembre 1867. Prese parte al moto costituzionale del 1812, e quando la Sicilia tornò nella diretta soggezione dei Borboni, egli fu tratto in carcere con l'accusa di far parte della Carboneria e fu per due anni relegato a Favignana. Durante la rivoluzione del 1848, il C. fu con Ruggero Settimo del comitato centrale, quindi membro del parlamento siciliano e ministro dell'Interno e della Giustizia. Sedata la rivoluzione (maggio 1849), il C. andò in esilio a Malta, dove si trovò in contrasto con l'elemento moderato che era stato con lui al governo, e si mise in relazione col Mazzini cui propose un'azione rivoluzionaria in Sicilia. Scrisse alcune Memorie storiche e critiche della rivoluzione siciliana del 1848-49 (Londra 1851-57), che provocarono aspre polemiche per le accuse che vi erano formulate contro gli antichi colleghi di governo dell'autore. Nel 1860 tornò in patria, e Garibaldi lo nominò presidente della Suprema corte di giustizia di Palermo. Nel 1862 divenne presidente della Corte di cassazione, ufficio che esercitò più tardi a Firenze, infine a Torino.
Bibl.: G. Nicotri, P. C., e il risorgimento siciliano, Palermo 1914.