BERGHINI, Pasquale
Patriota e uomo politico, nato a Sarzana il 6 maggio 1798, morto ivi il 16 dicembre 1881. Si laureò in legge (1820) nell'università di Parma, e per più anni attese ad amministrare terreni demaniali. Partecipò quindi ai moti dell'Italia centrale del 1831 e poco dopo si ascrisse alla Giovine Italia. Fu coinvolto nei processi del 1833, e condannato a morte in contumacia insieme con il Mazzini. Si rifugiò in Corsica, poi a Marsiglia, a Parigi, a Londra, di nuovo a Parigi e a Marsiglia, fino a quando (1839) gli fu concesso di tornare in Italia. Nel novembre del 1847 fu eletto deputato al parlamento subalpino, e dal Gioberti incaricato di una delicata missione politica, tendente a far accettare l'intervento piemontese in Toscana e negli Stati Pontifici. Caduto il gabinetto giobertiano e sciolta la Camera, il B. non fu rieletto. Più tardi cooperò alla restaurazione granducale in Toscana, e nel novembre del 1849, quand'erano tramontati i sogni democratici in tutta Italia, rientrò nel parlamento subalpino; ma vi fece brevi apparizioni.
Bibl.: A. Neri, Un condannato del 1833 (P. Berghini), in Riv. Stor. del Risorgimento ital., III (1898).