PASIFAE (Πασιϕάν)
Nella leggenda greca era questo il nome della moglie di Minosse (v.) re di Creta: per colpa sua verso Afrodite, di cui avrebbe trascurato il culto, o di suo padre Elio, che avrebbe tradito l'amore della dea, o per colpa di Minosse che avrebbe mancato di sacrificare un toro dovuto a Posidone, fu presa da peccaminoso amore appunto per un toro; avendo ricorso all'arte del grande Dedalo, si fece da lui costruire una vacca di legno, e, posseduta dal toro, partorì il mostruoso Minotauro dal corpo umano e dalla testa taurina. Il nome Pasifae ("la lucente per tutti") tradisce nella sua origine una divinità lunare, e l'unione della vacca e del toro nasconde simbolicamente l'unione della luna e del sole.
La leggenda fu cantata nella tragedia di Euripide I Cretesi, e fu spesso commentata, e interpretata anche naturalisticamente, da varî antichi scrittori; fu un soggetto prediletto nell'arte, che compare in numerose urne e rilievi etruschi, in sarcofagi romani (tra cui il celebre "sarcofago di P." del Louvre), come in alcuni belli e celebri affreschi romani.