PASIADES (Πασιάδης)
Ceramista attico la cui attività sembra limitata entro l'ultimo decennio del VI sec. a. C. Firma come vasaio tre alabastra a fondo bianco (Atene n. 15.002, Londra B 668 e Louvre Ca 1921) di cui due portano pitture notevoli per attraente colorismo e per una loro fragile grazia che vengono associate al Gruppo di Euergides. Come pittore è documentato unicamente da una lèkythos frammentaria proveniente dalle pendici N dell'Acropoli, di cui peraltro il linguaggio figurativo sembra inconciliabile con quello dei tre alàbastra. In una coppa di Gotha a fondo bianco, riferibile alla scuola di Euphronios (Mon. Inst., x, tav. 37 a), il nome P. ritorna, o almeno può esser ricostruito, ma senza verbo di accompagnamento: può quindi trattarsi di un' acclamazione o del nome del komastès a cui sembra apposto.
Bibl.: J. C. Hoppin, Red-fig., II, p. 327; E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., Monaco 1923, p. 430; R. Demangel, in Mon. Piot, XXVI, 1923, p. 67 ss.; M. Z. Pease, in Hesperia, IV, 1935, p. 291; v. Lorenz, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 269, s. v.; J. D. Beazley, Red-fig., pp. 69, 70.