pasco
Ricorre solo nella Commedia, due volte al plurale, in rima, e una volta al singolare. Il senso proprio di " pascolo ", " prato " è documentato in If XX 75 verdi paschi.
In Pd XXVII 56 In vesta di pastor lupi rapaci / si veggion di qua sù per tutti i pacchi (si allude all'avidità degli ecclesiastici: v. PASTORE), il sostantivo ha il significato implicito di " diocesi ", " prelazie ", insomma " li benefici che sono nella cristianità " (Buti): " il termine è a doppia punta: nei pascoli il gregge, che a sua volta è pascolo al pastore, che vi ‛ si pastura ', pascendo sé, e non, evangelicamente, le sue pecorelle " (Mattalia). Analogamente, nella metafora di Pd XXIX 107 le pecorelle... / tornan del pasco pasciute di vento, con allusione ai fedeli che ‛ si nutrono ' di vane ciance, il sostantivo vale, nel contesto figurato, " predica ", pascolo spirituale dei fedeli: e si rilevi la coerenza della metafora (pecorelle... pasco... pasciute), avvalorata anche dalla figura etimologica pasco-pasciute.