Pasci de' Bardi, Lippo
, Poeta fiorentino (sec. XIII), contemporaneo e amico di Dante. Figura in un documento del 3 dicembre 1292 dell'Archivio di Stato di Firenze, ms. 511, p. 71, come testimone in Firenze; in uno del 1312 (ms. 77, c. 4r) è ricordato per un pagamento che gli venne fatto da Piero Altoviti. Nel 1332 era già morto: nel protocollo del notaio Ser Salvi Dini, a c. 29, figura Gentile, " q. Lippi de Bardis ", che aveva sposato una figliuola di Niccolò di Foresino Donati, legato da vincoli di parentela alla moglie di Dante.
Quattro suoi sonetti, gli unici che testimoniano della sua attività poetica, sono tramandati dal cinquecentesco Vat. Lat. 3214, copia fedele di un originale antico, e parzialmente (solo due) nella Raccolta Bartoliniana (testo Beccadelli) e nel prossimano Bolognese Universitario 1289.
A questo Lippo pare fosse da D. indirizzato il sonetto rinterzato Se Lippo amico se' tu che mi leggi (Rime XLVIII); v. LIPPO.
Bibl. - T. Casini, in " Il Propugnatore " XV (1882); G. Bertoni, Il Duecento, Milano 1930, 127; Barbi-Maggini, Rime 173 ss.; Contini, Poeti II 781 ss.