pascere [il partic. pass. pasto direttamente dal latino pastus]
Vale fondamentalmente " nutrire " o " nutrirsi ", sia in senso proprio che figurato, ed è usato con riferimento tanto ad animali quanto a persone. Ricorre come transitivo, intransitivo e nella forma riflessiva.
Come transitivo, in Vn III 12 13 Amor... d'esto core ardendo / lei paventosa umilmente pascea; Pd XIX 92 e (al passivo) 93 poi c'ha pasciuti la cicogna i figli / ... quel ch'è pasto la rimira (cfr. il latino pastus est, " ha mangiato "); XXIII 5 e, in contesto figurato, XXIX 107 le pecorelle, che non sanno, / tornan dal pasco pasciute di vento, con allusione ai fedeli indotti che tornano dalle prediche (‛ pascolo ' spirituale) " nutriti " di vento, " idest ventosis et vanis verbis, quae inflant et non alunt " (Benvenuto).
Netto il senso figurato in Pg VII 102 Vincislao... / cui [" che "] lussuria e ozio-pasce, cioè " è dedito alla lussuria e all'ozio ", e XXVI 103 Poi che di riguardar pasciuto fui, " sazio ", quindi " appagato ".
Ancora come transitivo, nel senso proprio di " mangiare ", in Rime CI 35 mi torrei dormire in petra / ... e gir pascendo l'erba, e in If XXIV 109 la fenice... / erba né biado in sua vita non pasce.
Come intransitivo, nel senso proprio di " nutrirsi ", è detto delle Arpie che ‛ pascono ' de le... foglie della pianta silvestra formatasi dall'anima del suicida (If XIII 101). Con costrutto assoluto, in If XXIV 15 lo villanello... / fuor le pecorelle a pascer caccia, a " pascolare "..
La forma riflessiva ricorre (al figurato) in Cv IV V 9 oh stoltissime e vilissime bestiuole [gli uomini presuntuosi] che a guisa d'uomo voi pascete; If XVII 57 dal collo a ciascun [degli usurai] pendea una tasca / ... e quindi par che 'l loro occhio si pasca, " si nutra, si posi con una sorta di compiacimento " (Sapegno); Pg XVI 102 la gente... / di quel [il bene temporale] si pasce, e più oltre non chiede, " si appaga ".