PARTENOPEUS de BLOIS
. Poema francese, composto verso la fine del sec. XII. Di gusto schiettamente cavalleresco e avventuroso, con un senso delicato della vita amorosa e sentimentale, esso si riconnette a quel ciclo di romanzi che amavano collocare la loro azione nell'Oriente e tentavano di riprendere qualche motivo classicheggiante.
Il nome del protagonista che dà il titolo all'opera si ritrova già nel Roman de Thèbes; Partenopeo è considerato come nipote di Clovis, che a sua volta discende in linea diretta da Priamo; la stessa trama sembra ispirarsi alla favola di Eros e Psiche, per quanto il motivo fondamentale, dell'amore che si nutre in una condizione magica e misteriosa, fosse già largamente penetrato nei lais narrativi. Il romanzo narra le vicende cavalleresche e sentimentali di Partenopeo, che, amante di Melior, regina di Costantinopoli, la perde perché non ha tenuto fede al patto di non indagare sulla sua natura magica; ma dopo tante prove eroiche la ritrova e può appagare la sua felicità senza rinunzie e senza le trepidazioni del mistero. Il romanzo (circa 11.000 versi) è tra i più felici per la grazia stilistica e per la schiettezza dei suoi significati umani e narrativi; anche in esso si palesa quella predilezione per l'ambiente bizantino e per una certa atmosfera di esotismo che proprio allora penetrava largamente in altri poemi francesi (Florimont, Athis et Porphirias, Protésilaus, Guillaume de Palerme, ecc.); ma il suo pregio consiste nella sobrietà di questi elementi decorativi, su cui prevalgono i valori sentimentali e cavallereschi proprî della cultura francese medievale. Il tema che già Maria di Francia (v.) aveva cantato nel lai di Lanval ritornerà più tardi anche nella leggenda di Melusina; ma la sua diffusione nelle altre letterature avvenne soprattutto per tramite del Partenopeus (ediz.: Parigi 1834, voll. 2).